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P come…. Perdono: il dizionario filosofico di Floriana Irtelli & Fabio Gabrielli

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“Ogni individuo nella propria vita ha provato l’esperienza, o la proverà, di essere stato trattato ingiustamente; dunque, ognuno si deve confrontare prima poi con la decisione: perdonare o no?
Barcaccia B., 2013, p. 10”

La tendenza a rimuginare dopo un torto è pressoché immediata, ed il perdono non si presenta come un percorso ordinato, ma implica piuttosto continue ricadute, regressi, che inaspettatamente obbligano chi ha subito il torto a rivivere l’esperienza, e ad aprire pagine del proprio passato che si pensavano ormai chiuse.
Il perdono implica una dimensione negativa ed una positiva: la prima comprende pensieri, sentimenti, intenzioni e comportamenti distruttivi, che sono man mano meno presenti quanto più si perdona.
La dimensione positiva denota che pensieri, sentimenti e comportamenti pacificanti (o neutri) sono sempre più presenti al crescere del perdono.
Perdonare significa infatti sbarazzarsi deliberatamente di qualcosa di negativo, del risentimento nei confronti di chi ha agito in giustamente, e altrettanto deliberatamente offrire qualcosa di positivo all’offensore, vale a dire il rispetto, generosità, comprensione.
Man mano vengono dunque meno stati mentali e comportamenti associati al rancore e alla vendetta, e si sperimenta la riduzione dei vissuti emotivi di rabbia, risentimento, odio e ostilità. In sintesi si diventa a poco a poco meno motivati a vendicarsi e meno propensi a vendicarsi. Nel perdono la colpa non va distrutta nei suoi effetti, nel senso che non si può non aver fatto ciò che si è fatto, essa viene quindi condonata (poiché con il perdono la vittima si libera da una relazione dominata da emozioni negative come l’odio e il rancore).
Specifichiamo che, nel perdono, il rifiuto della violenza non nasce poi da paura di ritorsioni, bensì dal desiderio di voltare finalmente pagina, a volte anche di cambiare vita. Il perdono viene talvolta sperimentato da chi lo vive come una sorta di rivelazione, una consapevolezza di un lungo processo.
In sostanza si può affermare che il perdono è una realtà complessa e anche difficilmente prevedibile, e bisogna sottolineare che la ricerca scientifica ha evidenziato i benefici del perdono non solo per la salute mentale ma anche per la salute fisica.

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Irtelli F. (2021) Sul perdono, l’esperienza umana della rinascita. Aracne editore.
Il perdono connette le persone creando una relazione nuova, nella quale si può cogliere un punto di vista inedito, cambiando prospettiva, e ciò è ben rappresentato da questo disegno di Floriana Irtelli (in copertina), in cui appaiono elementi diversi a seconda di come lo si osserva. Il perdono è quindi come un fiore che sboccia, con i suoi tempi, e apre a orizzonti nuovi.

A cura di Floriana Irtelli e Fabio Gabrielli

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