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Osservatorio utilizzo idrici del Distretto del Po: persi almeno 14 miliardi di euro in un decennio a causa dei cambiamenti climatici

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Attenzione: questo articolo fa parte dell'archivio di Ticino Notizie.

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TERRITORIO – Si è riunito lo scorso 9 luglio l’Osservatorio permanente sugli utilizzi idrici del Distretto del Po. Nel complesso, durante la riunione, non sono state segnalate situazioni particolarmente critiche anche se quanto si sta verificando in alcuni ambiti locali (zona collinare romagnola, Marche settentrionali, versante appenninico piemontese, fascia spondale veneta del Po) dovrà essere monitorato nelle prossime settimane per evitare il crearsi di situazioni di emergenza. Come di consueto, durante i lavori è stato fornito un aggiornamento sulla gestione dei livelli del Lago Maggiore e sui recenti sviluppi delle attività in corso come l’adozione della Deliberazione della Conferenza Istituzionale Permanente n.  1/2021 del 22 giugno 2021 con cui si confermano i risultati della sperimentazione anche per l’anno 2021. E’ stata inoltre data informazione circa la prima riunione dell’Organismo di consultazione bilaterale Italo-Elvetico e la proposta lanciata alla Conferenza Operativa d’inizio luglio per l’avvio di una nuova sperimentazione 2021-2026.
Le perturbazioni verificatesi negli ultimi giorni, all’insegna di una evidente tropicalizzazione del clima in corso con l’intensificarsi di eventi estremi, hanno segnato in qualche modo la ripresa del fiume Po lungo tutta l’asta. Il Lago Maggiore, con un’altezza idrometrica superiore ai 172 centimetri, sta registrando un nuovo record mentre il Garda è al 92,1% del riempimento; diametralmente opposta è la situazione sia del Lario che del Lago d’Iseo sotto la media ed in calo dalla scorsa settimana. Nubifragi e grandinate stanno interessando costantemente le regioni del Nord in un momento delicato per le coltivazioni agricole con la raccolta di frutta, verdura e cereali mentre si avvicina il tempo della vendemmia. Secondo le stime fornite da Coldiretti, l’effetto dei cambiamenti climatici ha provocato la perdita di oltre 14 miliardi di euro in un decennio, tra cali della produzione agricola nazionale e danni nelle campagne dovuti ad allagamenti e frane.

 

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