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Ode al Ticino, di Giuseppe Gianpaolo Casarini

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Attenzione: questo articolo fa parte dell'archivio di Ticino Notizie.

Potrebbe contenere informazioni obsolete o visioni da contestualizzare rispetto alla data di pubblicazione.

 

Ritorna dopo anni a rivedere le sponde del Ticino
luoghi amati della giovinezza sua e come del fiume
azzurro le acque corron verso il Po qui corrono
alla mente partendo da lontano ricordi visioni
qui da lui vissuti e nell’animo sorge e la nostalgia
poi forte cresce se quel passato con l’oggi va a guardare:
dove sono si domanda quelle rive con i mughetti in fiore
freschi mazzetti che al misero davan poi in città venduti
fonte di sostentamento dove di bianchi ciottoli quarzosi
gli ammassi frutto dell’alacre lavoro dei sassaioli prede
carpite gocciolanti dall’acque sotto il sole da gettare
poi in bocche di fornaci ardenti a nascere vetri lucenti
stoviglie porcellane fini or tutto è cambiato sparite altre
care figure del passato quelle vite qui con fatica tanta spese
così nel ricordo tanti a lui nascono i pensieri ma affinché
non vadano perduti persi li affida all’onde del Ticino
poi quelle del Po li portino intatti verso il profondo mare

giuseppe gianpaolo casarini

 

 

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