Da un punto di vista pratico, ovviamente la piena approvazione del primo vaccino Covid da parte della statunitense Fda “non ha nessuna conseguenza locale per l’Europa e per l’Italia, dobbiamo aspettare il pronunciamento degli enti regolatori europei e nazionali e mi aspetto che sia in linea con quanto già fatto dall’ente statunitense. Chiaramente un vaccino che non è più autorizzato ma pienamente approvato può essere legittimamente essere reso obbligatorio. Ma io in questo momento sull’obbligo – non sulla vaccinazione in sé quindi – ho delle riserve di carattere tecnico: mi piacerebbe prima vedere l’efficacia del vaccino attuale contro le varianti. Perché se rendiamo obbligatorio un vaccino di scarsa efficacia facciamo un regalo ai no-vax”. E’ la visione di Andrea Crisanti, direttore del Dipartimento di medicina molecolare dell’università di Padova, sentito dall’Adnkronos Salute .
“Prima – spiega – mi piacerebbe dunque verificare la durata della protezione” degli attuali vaccini, mi piacerebbe verificare se si riescono a identificare dei correlati di protezione, qualcosa di misurabile che ci dice se una persona è protetta o meno, mi piacerebbe verificare che livello di protezione hanno con le varianti. Perché lo scenario peggiore potrebbe essere che il vaccino è obbligatorio e poi escono fuori persone che si sono vaccinate e magari ce le troviamo in rianimazione. Questo sarebbe un regalo fantastico ai no-vax. La mia unica riserva è questa. Se invece mi si chiedesse se renderei obbligatorio un vaccino che dà una protezione all’85-90% contro le varianti e che dura più di un anno, la mia risposta sarebbe sì senza esitazione”.