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Nubifragio su Cuggiono, la testimonianza di un automobilista: “Ho vissuto momenti di terrore” (VIDEO)

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CUGGIONO – Una vera e propria bomba d’acqua ha colpito la zona di Cuggiono nella notte appena trascorsa. Allagamenti, interventi a ripetizione dei vigili del fuoco, danni alle abitazioni. Solo per fortuna non è successo nulla a chi, in quel momento, è stato sorpreso dal nubifragio. La testimonianza di Roberto Mainini mette i brividi. Giovedi sera aveva corso a Boffalora sopra Ticino una gara podistica insieme ad altre 1.300 persone. Il tempo era bellissimo. Afoso, ma nulla lasciava presagire quello che stava per succedere. Finito tutto e trascorso un po’ di tempo con gli amici ha lasciato Boffalora in auto per dirigersi verso casa, a Castelletto di Cuggiono. Ed è stato l’inferno. “Avevo entrambi i finestrini abbassati perché era afoso. – racconta -Giunto a Casate, appena dopo Bernate Ticino, in un nano secondo mi sono trovato sotto un acquazzone tanto che nel tempo di sollevare i finestrini elettrici mi si sono bagnati i sedili, mai provato prima. Mi è sembrato di entrare in un tunnel di un autolavaggio”. Mainini proseguiva verso Cuggiono e la situazione peggiorava. Passato da Villa Annoni i tergicristalli non riuscivano a garantire visibilità, al semaforo della piscina ha iniziato a grandinare forte. “Ho avuto paura che si frantumasse il tettuccio di vetro della Golf – continua – Tra la piscina di Cuggiono e Castelletto c’era la strada allagata, cercavo di non fermarmi per la paura di essere tamponato, avevo altresì paura di trovare un ciclista, motociclista o pedone sul ciglio e di non vederlo, non mi sono fermato ma se devo essere sincero ho rischiato molto di andare a finire nel fosso. La mia auto sembrava un motoscafo da gara, dividevo le acque come Mosè ha separato le acque del mar Rosso, ho sperato che la macchina non si fermasse, è stata una esperienza bruttissima, ho vissuto veramente attimi di panico e su quella strada non vi è nemmeno un’ansa per fermarsi. A casa poi, con le gelosie aperte, abbiamo trovato allagato il salotto”.

Graziano Masperi

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