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Novara rende omaggio al dramma delle Foibe: “Cittadinanza onoraria alla memoria di Norma Cossetto”

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NOVARA – Arriverà presto nel Consiglio Comunale di Novara la mozione per conferire la cittadinanza onoraria alla memoria di Norma Cossetto, la giovane studentessa italiana vittima delle foibe nel 1943 quando aveva appena 23 anni. Lo ha annunciato il Consigliere Provinciale e Comunale Ivan De Grandis, intervenendo in rappresentanza della Provincia alla Commemorazione odierna presso il Villaggio Dalmazia.

“Dal 2004 con l’istituzione del Giorno del ricordo, finalmente la tragedia delle Foibe non può essere più negata. Anche se ogni anno compare sempre qualcuno che cerca di giustificare o minimizzare i fatti con l’intento di nascondere quello che realmente furono: un atto di pulizia etnica vero e proprio a danno degli italiani. Con tutti i colleghi di Fratelli d’Italia abbiamo pensato in questa ricorrenza di chiedere che, con voto del consiglio comunale, si possa fare un gesto alla memoria, attribuendo la Cittadinanza Onoraria a Norma Cossetto – spiega De Grandis a margine dell’evento – Norma era una ragazzina quando subì violenze immani e fu stuprata, trucidata e gettata nella foiba dai partigiani comunisti titini, andò incontro al martirio pur di non rinnegare la propria italianità

Proprio l’amore per la propria Patria, profuso da Norma Cossetto, al prezzo della sua stessa vita, è l’emblema della pulizia etnica e delle violenze operate dai partigiani slavi nei confronti degli italiani e l’esempio di italianità e valore civile per le future generazioni. Con la concessione della cittadinanza onoraria alla memoria di Norma Cossetto, il Comune di Novara rende omaggio ad una ragazza, Medaglia d’Oro al Merito Civile, la quale incarna altresì il sacrificio di tantissime donne, che ancora oggi sono oggetto di violenza, discriminazione e sopraffazione – conclude De Grandis – È un esempio per la nostra comunità oltre che come memoria storica unica e condivisa che anche Novara ha il dovere, storico e morale, di tramandare alle giovani generazioni”.

Questo articolo fa parte dell'archivio di Ticino Notizie e potrebbe risultare obsoleto.

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