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Novara: rapper Kazir gira video in piscina, arrestato. Idolo per i fans, soggetto pericoloso per la Polizia

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Si chiama Kazir Siffedine, ha 21 anni e origini marocchine, ma vive da sempre a Novara, in una casa popolare nel rione di Sant’Andrea. In giro per l’Italia, nel piccolo universo giovanile che si muove tra il degrado dei quartieri periferici e le comunita’ ‘identitarie’ degli immigrati di seconda e terza generazione, lo conoscono tutti come Zefe. E’ un rapper, anzi per la precisione un freestyler. Da diversi anni scrive canzoni che raccontano la sua vita border line.

‘C’est la rue’ e’ una delle piu’ popolari, oltre 35.000 visualizzazioni su YouTube. Nel testo dice, tra l’altro, “non vogliono farmi cantare/Non vogliono farmi rappare/Ma io non posso non rappare/ Non c’e’ legge che puo’ fermare/La voce di tutte strade/ La fame di tutta sta calle/ Porta sbirri fuori dal locale /puoi portare pure tua madre /Che tanto io canto lo stesso”. E poi riferimenti espliciti a episodi di cronaca che lo hanno visto coinvolto: “Cos’hanno scritto sopra ai giornali?/ Che gli sbirri noi abbiamo picchiato / Poi il giudice ha assolto mio fratello / Ma nessuno ne ha piu’ parlato / perche’ la voce di un poliziotto / e’ piu’ forte di un immigrato”. Zefe, scuole medie frequentate nel quartiere, poi l’istituto professionale mai finito e un diploma da termoidraulico conseguito in una scuola di Vercelli, e’ considerato un piccolo idolo dai suoi fans. Ma per le polizie di mezza Italia e’ un soggetto pericoloso.

A Novara e’ finito nei guai per diverse risse tra bande giovanili. Tre settimane fa ha gettato nel caos il tempio della vacanza made in Italy, Rimini; senza avere alcuna autorizzazione, il rapper ha raggiunto la Romagna per girare un nuovo video (‘Playa’) paralizzando il traffico nel centro della citta’. Dopo molte proteste, la polizia ha disperso pacificamente l’assembramento. Non ci sono state denunce. Tra l’altro il questore di Rimini, Rosanna Lavezzaro, fino a pochi mesi fa guidava la questura di Novara e conosce bene Zefe. Gia’ nell’aprile 2021, a Milano, il rapper era finito nei guai per aver brandito un machete contro i poliziotti che anche in quel caso erano intervenuti per interrompere le riprese non autorizzate di un video. Il piu’ recente episodio in cui il giovane musicista e’ stato coinvolto risale allo scorso week end.

La scena e’ nuovamente Novara. Nella notte tra sabato e domenica Zefe con il consueto gruppo di amici ha scavalcato il muro di cinta della piscina comunale di via Solferino. All’interno i ragazzi hanno rubacchiato qualche snack, fatto il bagno, e poi, quasi a ‘firmare’ con uno sberleffo la loro impresa, hanno defecato sul bordo della vasca. Peccato che la piscina fosse protetta da un impianto di videosorveglianza. La polizia e’ arrivata quindi in tempo reale, arrestando Zefe e due componenti il gruppo mentre altri due sono riusciti a darsela a gambe. L’arresto e’ stato convalidato, i tre sono stati scarcerati in attesa del processo per direttissima, fissato per il 3 novembre. Dovranno rispondere di tentato furto e deturpamento di cose altrui, e saranno indagati anche per interruzione di pubblico servizio, visto che la piscina il giorno successivo e’ rimasta chiusa per le indispensabili operazioni di pulizia e sanificazione. (AGI)

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