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Novara: oggi Altan apre Scarabocchi

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NOVARA   Sarà il disegnatore Francesco Tullio Altan, papà della Pimpa, capace di cogliere con icastica forza intellettuale, gli aspetti del costume italiano, ad inaugurare oggi, venerdì 16 settembre a Novara, “Scarabocchi”, il festival dedicato al gioco e ai segni giunto alla quinta edizione e dedicato al tema ‘giocare’.

Tanti gli ospiti che animeranno il Cortile del Broletto fino a domenica 18 settembre: lo scrittore e giornalista Michele Serra, che aprirà il festival con Altan, l’illustratrice Olimpia Zagnoli; il poeta e critico letterario Valerio Magrelli, l’illustratore, grafico e designer Guido Scarabottolo, la graphic designer e calligrafa Alessandra Barocco il maestro tipografo Lino Gerosa; la sceneggiatrice Francesca Serafini. E ancora: Giovanna Durì, Alessandro Barbaglia, Andrea Cavallini, Marco Migliavacca. Ideato da Doppiozero e Fondazione Circolo dei Lettori, Scarabocchi è un festival che invita a mettere in pratica le idee: adulti e bambini sono chiamati a misurarsi con colori, matite e pennelli, e con la propria interiorità, per esprimere se stessi, i propri sogni, incanti e desideri. Tutto questo sperimentando lo scarabocchio: segno ingenuo, sincero e talvolta avventato, che si fa spazio sul foglio bianco. “Questo festival vuole legare gli adulti e i bambini. Ci sono laboratori e ci sono anche conferenze, incontri dedicati agli adulti – racconta Marco Belpoliti, ideatore e curatore di Scarabocchi – Cominciamo con gli 80 anni di Altan, che si festeggeranno a fine settembre, grande vignettista, disegnatore, inventore di storie, moralista e anche scrittore; scrive ogni giorno sui giornali le sue vignette, le sue battute sono diventate qualcosa di allegro, a volte anche di pessimista, ma molto importanti per definire il paese e gli italiani. Poi ci sono cose di ogni tipo, laboratori dedicati alla legatoria, alla calligrafia, al gioco, perché il tema è il gioco, le figure e le parole, quelle degli artisti, dei disegnatori, degli illustratori. Avremo inoltre insieme a noi un’artista molto conosciuta, Olimpia Zagnoli, che viene da New York, e ripercorreremo la sua carriera di illustratrice, artista di forme e colori. Del gioco possiamo dire che ha due aspetti. Da un lato, si può intendere come gioco di parole, di facezie, iocu è un termine latino che indica questo aspetto fondamentale. Dall’altro il gioco è movimento, cioè conquistare lo spazio, scappare, tornare, saltare. Questo è l’elemento cinetico del gioco che si rovescerà dentro il festival Scarabocchi. Avremo anche Valerio Magrelli, uno dei poeti italiani più importanti che ha dedicato allo scarabocchio uno spazio importante nella sua poesia”

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