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Novara, arrestati ladri di rame: giro d’affari da 1 milione di euro

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Attenzione: questo articolo fa parte dell'archivio di Ticino Notizie.

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NOVARA Una banda di sei persone, piu’ una settima complice, organizzata con criteri aziendali, e specializzata nel furto di rame, che in quattro anni ha avuto ricavi illeciti per un milione di euro.

L’ha individuata e disarticolata la Polizia di Stato di Novara, al termine di una lunga e complessa indagine, coordinata dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Novara. Le indagini, condotte dalla terza sezione della Squadra Mobile, hanno preso avvio dopo ill sequestro, nell’aprile dello scorso anno, di un furgone che trasportava 1.700 kg di cavi in rame.

Le indagini hanno consentito di ricostruire l’attivita’ di un gruppo criminale con sede a San PIetro Mosezzo, a pochi chilometri da Novara, composto da sei persone, ognuna delle quali con un compito specifico: dopo aver consumato numerosi furti di cavi in rame presso grandi societa’ del milanese e del novarese, lo lavoravano reimmettendolo sul mercato ed ottenendo rilevanti guadagni. Secondo gli investigatori a capo della banda, ci sarebbe stato un novarese che si occupava di individuare i siti da depredare anche con accurati sopralluoghi, e impartiva le direttive ai propri “dipendenti”. I furti sono avvenuti tutti in orari notturni, il luogo di ritrovo dei “soci” era l’abitazione del capo banda da dove, dopo aver prelevato tutta l’attrezzatura necessaria, partivano alla volta dei siti a cui fare visita. Secondo una ricostruzione dei fatti gli esecutori materiali dei furti sarebbero stati tre, due uomini ed una donna: i primi due entravano nelle ditte mentre la donna faceva da autista e da palo. La quantita’ di materiale asportato variava dai 500 ai 2.000 kg e i furti avevano la durata di alcune ore. Nel settembre 2022, la polizia e’ riuscita a bloccare uno dei componenti della banda durante uno dei ‘colpi’, in una centrale elettrica nei pressi di Novara. Il complice era riuscito pero’ a darsi alla fuga. Pochi giorni dopo la banda ha tentato un nuovo furto, a Casaleggio, nella Bassa Novarese. Questa volta all’impresa ha partecipato anche il capobanda. Un blitz della polizia ha consentito di fermare i tre ladri dopo una colluttazione.

1 MILIONE IN 4 ANNI
I danni causati dai furti sono notevoli: infatti, oltre al danno e al costo di riparazione, le imprese a causa del totale black out causato dall’asportazione dei cavi hanno dovuto interrompere la loro attivita’ anche per vari giorni. L’accusa per i tre e’ quindi passata dal tentato furto pluriaggravato alla tentata rapina impropria. Le indagini si sono poi concentrate sull’ultimo componente della banda, l’uomo che sarebbe stato addetto al ritiro del rame ed alla successiva immissione sul mercato. La perquisizione, eseguita presso la sua abitazione, ha permesso di recuperare la documentazione della vendita del rame, ricostruendo un giro d’affari di un milione di euro in 4 anni. L’uomo, pregiudicato e disoccupato, per non attirare l’attenzione su di se’, faceva transitare tutto il denaro sul conto corrente intestato alla propria compagna, incensurata e disoccupata. E’ stato inoltre scoperto che la coppia era proprietaria di ben due Ferrari, una Testarossa ed una 360 Modena, del valore totale di oltre 200.000 euro. Anche la compagna dell’uomo e’ stata indagata in stato di liberta’ per il reato di riciclaggio.

Questo articolo fa parte dell'archivio di Ticino Notizie e potrebbe risultare obsoleto.

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