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Dall'archivio:

Non ci resta che…..piangere

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Attenzione: questo articolo fa parte dell'archivio di Ticino Notizie.

Potrebbe contenere informazioni obsolete o visioni da contestualizzare rispetto alla data di pubblicazione.

In principio fu Nikita Krusev, era il 12 ottobre 1960, per intenderci l’epoca di John Kennedy e Papa Giovanni XXIII, durante un’accesa ed infiammata discussione all’Onu a New York, nel Palazzo di Vetro, si tolse una scarpa sbattendola sul tavolo parecchie volte sotto lo sguardo stupito dei rappresentanti degli altri Paesi, per protestare contro il delegato filippino che aveva accusato l’Urss di “imperialismo” in Europa orientale.

Nel crescendo di invettive e risate, il presidente dell’Assemblea, l’irlandese Frederick Boland, fucostretto ad aggiornare la seduta. Un politico, si scrisse, non si sarebbe mai levato le scarpe, rimanendo scalzo in occasione di un incontro istituzionale.

Tutto passa e tutto cambia, ma non le liti alcune rimaste proverbiali. Solo alcuni esempi.

Dal 1949 al 2019 le aule parlamentari si sono più volte trasformate in un ring, dagli occhiali rotti di Sgarbi alla sospensione per dieci sedute di 14 deputati della Lega.

18 marzo 1949 – Alla Camera si vota l’adesione dell’Italia alla Nato. Quando il presidente dell’assemblea Giovanni Gronchi proclama l’esito del voto, il deputato del Pci Giuliano Pajetta (fratello del più noto Giancarlo) si lancia “a catapulta” (vedasi resoconto parlamentare) contro un collega, dando inizio a una rissa che vede anche un cassetto volare nel “sacro emiciclo”.

29 marzo 1953 – La così detta “legge truffa” viene approvata dal Senato ma in aula succede di tutto. In una rissa senza precedenti volano cassetti e banchi, il ministro Randolfo Pacciardi rimane ferito e l’opposizione abbandona compatta l’aula.

4 dicembre 1981 – Durante la discussione sullo scioglimento delle associazioni segrete (P2) il radicale Tessari attacca un questore del Pci e scoppia una rissa tra parlamentari dei due gruppi. Vola qualche calcio e i commessi intervengono per separare i contendenti. Il radicale Cicciomessere spicca un salto sul banco del governo ma cade a terra e i commessi riescono a respingere l’attacco di alcuni deputati del Pci, che volevano aggredirlo.

19 maggio 1993 – Durante la discussione della riforma Rai, il deputato missino Teodoro Buontempo cerca di parlare in aula con un megafono e, all’ordine di consegnarlo, scappa per le scale dell’emiciclo rincorso dai commessi. Il vicepresidente lo richiama e poi lo espelle insieme al collega di partito Marenco che ha urlato “ladri-ladri” e altro.

17 novembre 1997 – Rissa alla Camera con fascicoli bruciati, portaceneri rotti, insulti, urla e scontro fisico evitato per pochissimo. Gli incidenti avvengono in Transatlantico tra Enrico Cavaliere, Mario Borghezio e Luciano Dussin della Lega da un lato e Famiano Crucianelli (Comunisti Unitari), Ugo Boghetta e Ramon Mantovani di Prc dall’altro.

29 aprile 1998 –Si parla di Calcio !?- Uno scontro verbale su Juventus-Inter tra il deputato di An Gramazio e l’ex calciatore e deputato Ds Massimo Mauro si trasforma in scontro fisico. Gramazio scatta verso i banchi della maggioranza, Mauro cerca di allontanare con un calcio l’avversario, che intanto lo strattona e cerca di colpirlo. Gran lavoro dei commessi per sedare la rissa.

31 luglio 2004 – Dopo un alterco per alcune battute su Tangentopoli e “nani e ballerine” con alcuni socialisti dei due schieramenti, Davide Caparini (Lega) tenta di sfondare il cordone dei commessi e di avvicinarsi a Roberto Giachetti (Margherita). Per Caparini scatta l’espulsione. Renzo Lusetti (Margherita) finisce in infermeria.

 

28 novembre 2019 – Questa volta è amore!

Voleva stupire la sua fidanzata, farle trascorrere una giornata indimenticabile e non ha esitato ad usare il più istituzionali dei luoghi: il Parlamento. Prima l’intervento pubblico in aula, poi la richiesta di matrimonio: «Mi vuoi sposare, Elisa?». Originale ma forse un po’ fuor luogo, l’idea del deputato Flavio Di Muro: lei stava in tribuna, ad assistere ai lavori parlamentare, quando si è sentita interpellata a sorpresa, mentre l’amato le mostrava il cofanetto con l’anello di fidanzamento.

La reazione del presidente Roberto Fico, più che perplesso è stata laconica: “Deputato Di Muro, capisco tutto, però… usare un intervento per questo non mi sembra assolutamente il caso”. (anche se Di Muro viene appoggiato dall’on Pezzopane! Cuore e amore)

Per dovere di cronaca sottolineo che nel microscopico parlamento britannico basta un “Order please” la tipica chiamata dello speaker della Camera dei Comuni John Bercow che il leggero rumoreggiare inglese svanisce.

Non chiedo ai nostri politici di compararsi col British aplomb degli Inglesi, ma, almeno per amor patrio, ogni cosa al posto giusto.

Lasciamo a Fedez e Ferragni dichiararsi amore eterno sul palco … di un concerto, ma il Parlamento Italiano, a prescindere chi in quel dato momento lo rappresenta, è il Parlamento della Repubblica Italiana.

Per amore di cronaca, Elisa ha detto sì! No comment.

 

Laura Giulia D’Orso

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