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Dall'archivio:

#NoBody, Legnano ospita la nuova tappa del nuovo tour del viaggio sensoriale attraverso il fenomeno dello sfruttamento sessuale

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Attenzione: questo articolo fa parte dell'archivio di Ticino Notizie.

Potrebbe contenere informazioni obsolete o visioni da contestualizzare rispetto alla data di pubblicazione.

LEGNANO – Dopo il fortunato tour 2018-19 che ha toccato sei province lombarde, torna “NoBody”, l’installazione teatrale realizzata da Compagnia Teatrale FavolaFolle, in collaborazione con Associazione Lule Onlus, sul fenomeno della tratta e dello sfruttamento sessuale ed ideata all’interno del progetto “Mettiamo le Ali – Dall’emersione all’integrazione”.

 

 

 

NoBody – Viaggio sensoriale attraverso la tratta e lo sfruttamento sessuale

Sabato 15 febbraio e Domenica 16 febbraio

CENTRO PERTINI – Il Salice (Sala Polifunzionale)

Via Dei Salici, 9 – Legnano

VIDEO PROMO

NoBody offre un’esperienza immersiva sul tema, un viaggio sensoriale che invita il pubblico a guardare oltre il velo dell’apparenza, prendendo coscienza in maniera immediata ed epidermica degli aspetti più oscuri del fenomeno.

Un evento realizzato con il sostegno di Fondazione Comunitaria del Ticino Olona Onlus e la collaborazione di Nuovo Centro Sociale Mazzafame.

 

INFORMAZIONI

L’installazione è vietata ai minori di 14 anni, ha una durata di 45 minuti in cui il pubblico, composto da 25 persone alla volta, attraverserà 5 spazi e incontrerà 5 attrici che lo accompagneranno in un viaggio sensoriale. Una iniziativa gratuita!

Durante l’arco delle giornate sono previsti diversi orari d’ingresso, pertanto è vivamente consigliata la prenotazione.

SABATO 15 Febbraio | dalle ore 17.00 alle ore 22.00
DOMENICA 16 Febbraio | dalle ore 10.00 alle 12.00  e dalle ore 15.00 alle 19.00

Info e prenotazioni: 392 99 392 99 oppure [email protected] – Prenota online – Evento facebook – www.luleonlus.it/nobody 

PRESENTAZIONE

Affrontando il tema in maniera schietta e diretta, con azioni e immagini, anche dirompenti, NoBody porta il pubblico a ri-conoscere come le donne che spesso scorgiamo ai margini della strada non siano libere, ma piuttosto vittima di sfruttamento, violenza e tratta.

Un percorso esperienziale che vuole condurre i partecipanti a fare i conti con il fenomeno nella sua interezza, costringendo tutti a vedere, oltre il velo di apparenza, le responsabilità di ogni membro della società civile ed innescando, al tempo stesso, azioni correttive dei propri comportamenti.

Una campagna di sensibilizzazione e comunicazione prevista all’interno del progetto “Mettiamo le Ali – Dall’emersione all’integrazione”, iniziativa sovra provinciale finanziata dal Dipartimento per le Pari Opportunità per la realizzazione di programmi di emersione, assistenza e integrazione sociale a favore di vittime di tratta e grave sfruttamento che intendano sottrarsi alla violenza e ai condizionamenti di soggetti dediti al traffico di persone. Per saperne di più sul progetto “Mettiamo le Ali” > LINK

Questo articolo fa parte dell'archivio di Ticino Notizie e potrebbe risultare obsoleto.

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