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Nerviano – Chernobyl: prosegue il progetto d’accoglienza

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NERVIANO – Da esso sono trascorsi oltre trent’anni. Quel dramma, però, è più vivo che mai. Era il 26 aprile 1986 quando un reattore esplose a Chernobyl, in  Ucraina, sollevando una nube tossica pesantissima provocando diversi morti e causando nascite di diversi bimbi malformati. Proprio per aiutarli, anche il Legnanese si attiva ormai da tempo per accogliere i piccoli bisognosi di cure per consentirne l’accoglimento in alcune famiglie per soggiorni terapeutici. L’associazione “L’Abbraccio”di Nerviano rivolge a chi ne abbia la possibilità e disponibilità proprio quest’invito. Un’iniziativa, la sua, che parte da lontano.  Nel 2010,2015 e 2018, infatti, alcuni membri del sodalizio si sono recati in quei luoghi proprio per toccare da vicino le condizioni di vita di chi vi abita.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

“I soggiorni terapeutici – spiega la cooperativa – durano circa cinque settimane durante il periodo estivo”. E per chi non sia in condizione di offrire ospitalità vi è sempre la possibilità di dare un contributo economico. “Aiutare le nuove generazioni, i nati negli anni successivi al 1986- spiegano ancora gli esponenti dell’associazione – significa dare un futuro all’Ucraina, sono infatti i soggetti più giovani quelli a maggior rischio di malattia per l’elevata velocità dell’accrescimento cellulare e perché l’inquinamento da elementi radioattivi provoca la riduzione delle difese immunitarie”.

Chi voglia aderire a quest’iniziativa per ospitare per qualche giorno piccoli di età compresa tra 7 e 9 anni e provenienti, in genere, da famiglie in difficoltà economiche, potrà farlo entro il 21 febbraio alla sede operativa dell’associazione in via Circonvallazione dove il sodalizio si riunisce ogni giovedì sera dalle 21.30 alle 22.30. Oppure sarà possibile contattare i numero 0331-49.51.60 o 335/14.28.549.

Cristiano Comelli      

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