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Nerviano/2. Quello che possiamo imparare in Africa. La salute come bene comune

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NERVIANO  – Grande affluenza di pubblico in sala Bergognone sabato 30 aprile per la presentazione del libro di don Dante Carraro, direttore di Medici con l’Africa CUAMM, Quello che possiamo imparare in Africa. La salute come bene comune.
La serata, organizzata da La Giratempo e patrocinata dal Comune di Nerviano, ha visto la graditissima presenza dell’autore che, dialogando con Marzia Ferrigolo di La Giratempo e Luisa Chiappa, medico cardiologo nervianese e volontaria del CUAMM, ha raccontato al nutrito pubblico come il volume sia nato grazie a un’idea dell’editore Laterza e sia stato scritto in collaborazione con il giornalista Paolo Di Paolo: «L’Africa ci insegna, o almeno a me ha insegnato, che il lamento serve poco: ciò che fa la differenza è passare dal lamento al rammendo. E trovare strade nuove per dare valore a quanto ci sembrava perduto. Mi ha insegnato a mettere alla prova tutti gli schemi fissi, compreso un certo delirio di onnipotenza occidentale. Mi ha insegnato che la frugalità non è un limite, ma può diventare un’opportunità per far leva più sull’intelligenza e lo studio che sul denaro. E a non avere paura dei figli: sono vita, coraggio, sfida, futuro, entusiasmo» sono le parole di don Dante, riportate anche sulla quarta di copertina del libro.

 

Attraverso il suo racconto i presenti hanno potuto conoscere lo spirito di solidarietà che anima il CUAMM fin dalla sua nascita, nel 1950.

L’organizzazione è attiva nel campo della cooperazione internazionale in particolare nell’Africa subsahariana per la promozione e la tutela della salute delle popolazioni locali: attraverso i suoi volontari, medici e non solo, opera a tutti i livelli dell’assistenza sanitaria – ospedaliero (in ben 23 stutture), distrettuale e di prossimità – arrivando a coprire “l’ultimo miglio” del percorso sanitario, intervenendo in prima persona direttamente nei villaggi. Il CUAMM si occupa anche di formazione e istituisce corsi per infermieri e ostetriche, in modo da formare personale locale. Attualmente le zone in cui sono concentrati il maggior numero di volontari, italiani e non, sono il Sud Sudan, la Sierra Leone e la Repubblica Centrafricana, Paesi – come è stato ben spiegato – non solo poveri ma anche estremamente fragili, perché privi di un sistema sanitario strutturato.
Il racconto è stato preceduto dalla proiezione di un video esplicativo sul CUAMM e inframmezzato da un reading eseguito da Sara Codari, Chiara Cozzi e Alessandro Bertolini, con l’accompagnamento musicale di Marco Bina.

 

La Sindaca Daniela Colombo e l’Assessore alla Cultura Laura Alfieri esprimono viva soddisfazione per il riscontro ottenuto dall’evento, che rientra nell’ambizioso programma di promozione della cultura e della solidarietà portato avanti dall’Amministrazione Comunale e ringraziano tutte le persone che a vario titolo hanno permesso l’ottima riuscita della serata.

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