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Dall'archivio:

Nel bosco, in Via del Gabbone, la lapide del capitano francese

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Attenzione: questo articolo fa parte dell'archivio di Ticino Notizie.

Potrebbe contenere informazioni obsolete o visioni da contestualizzare rispetto alla data di pubblicazione.

TURBIGO – Succede che, dopo più di un secolo affiori un pezzo della lapide che ricordava la morte del capitano Vanéechout, caduto nella seconda guerra d’indipendenza (1859). Oggi, sabato 30 gennaio 2021, mi chiama per due volte al telefono Giovanni Donzelli dicendomi che c’è una pietra ‘strana’ in Via del Gabbone. Del cippo posto in tale area avevo sensibilizzato il Comune quando la Snam era intenta a posizionare le nuove tubazione del metano che scendevano lungo la costa. Allora, avevo ricordato all’arch. Gervasini che nell’area c’era probabilmente la famosa lapide – documentata dalla cartolina d’epoca che pubblichiamo –  che, probabilmente, fu posizionata nella ricorrenza del 50° (1909). In tale occasione il responsabile dell’Urbanistica chiese alla Snam un’attenzione particolare al fine di conservare la memoria di tale evento. Il fatto che la lapide sia stata trovata spezzata (parte superiore) fa pensare che non ci sia stata la necessaria attenzione, comunque nessuno disse niente.  In seguito, è stata fatta la proposta al livello locale, di ripristinare quello che mani pietose avevano già fatto tempo fa, da parte dell’Associazione Risorgimentale e il Comune rispose. Domani consegneremo il ‘pezzo’ al museo turbighese sito nell’ex palazzo municipale a futura memoria.

Era doveroso il ricordo del prode capitano che fu colpito vigliaccamente alle spalle da tiratori austriaci. Ferito a morte fu portato in canonica dove il parroco don Pietro Bossi gli somministrò l’Olio Santo. Morì e fu sepolto nel nostro cimitero in una tomba messa a disposizione dal Comune, nel primo campo a destra entrando.

L’ETERNITA’. Poco tempo fa una Signora – probabilmente di origine francese – venne a cercare la tomba del Capitano che probabilmente era un suo antenato. L’accompagnai al cimitero dove chiese di rimanere sola per un momento di raccoglimento e preghiera davanti alla tomba del suo avo. Si inginocchiò posando sulla lastra mortuaria – che riporta la scritta seguente –  un mazzo di fiori freschi:

ERNEST CHARLES VANEECOUT/CAPTAINE AU REGIMENT PREMIER/ DES TIRAILLEURS ALGERIENS/OFFICIER DE LA LEGION D’HONNEUR/ TUE LE 3 JUIN 1859/ COMBAT DE TURBIGO/ DANS LA TRENTE SEPTIENE ANNEE DE SA VIE/ PRIE POUR SON AME

 

FOTO 1 – Giovanni Donzelli tiene tra le mani il pezzo della lapide ritrovata nel bosco; 2 – La cartolina  d’epoca

 

Questo articolo fa parte dell'archivio di Ticino Notizie e potrebbe risultare obsoleto.

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