NAPOLI Dal grande murales dei Quartieri Spagnoli al più recente ritratto di Jorit a San Giovanni a Teduccio, e ovviamente lo stadio San Paolo, quello che fu la sua casa dal 1984 al 1991. Napoli trafitta dalla notizia della morte di Diego Armando Maradona ha scelto questi tre luoghi simbolo per ricordare il campione argentino, che con la maglia azzurra e la fascia di capitano al braccio ha vinto due Scudetti, una Coppa Italia, una Coppa Uefa e una Supercoppa Italiana.

All’esterno della Curva B, settore dello stadio San Paolo di Fuorigrotta storicamente riservato al tifo più caldo, è stato esposto uno striscione che già era apparso in città lo scorso 30 ottobre, giorno del sessantesimo compleanno di Maradona: “O re immortale, il tuo vessillo mai smetterà di sventolare”. Alcune persone si sono radunate nel piazzale per ricordare insieme Maradona, così come è stato fatto nel cuore dei Quartieri Spagnoli, anima popolare della città: qui, alla fine degli anni ’80, sulla facciata di un palazzo in via Emanuele De Deo è stato realizzato un enorme murales di Maradona in maglia azzurra e scudetto sul petto, recentemente restaurato, ed è qui che si sono ritrovati i primi tifosi una volta appresa la notizia, tra lacrime, cori e fumogeni.
Gli stessi cori e fumogeni apparsi in via Taverna del Ferro, nel quartiere San Giovanni a Teduccio, zona orientale della città, dove lo street artist Jorit ha di recente realizzato un altro ritratto di Maradona: anche qui decine di tifosi si sono ritrovati per un saluto ideale al Pibe de Oro.