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Musica, TN intervista Francesco “Kekko” Silvestre dei Modà. A cura di Monica Mazzei

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MODA’: L’AMORE ED IL TEMPO SECONDO KEKKO E IL NUOVO TOUR
“Per me la trap è musica finta di gente finta e non ne resterà niente. La musica che rimarrà nel tempo non è quella che passa la radio. Oggi vogliono farci credere che uno streaming valga come un concerto live. Se non vendi un biglietto live, sei solo un trend passeggero.”, Kekko.

Venerdì 22 aprile è la data di uscita della seconda parte dell’EP “BUONA FORTUNA – PARTE SECONDA”.

Un EP che “dondola” tra malinconia ed una ironia decisamente rock.

Si parte con il singolo “OH OH OH” in rotazione radiofonica; e dal 2 maggio la band sarà in tour nei più importanti palazzetti italiani. La data di Milano è già sold out, seguiranno poi le date di Verona, Bari è un paio a Catania.
Il gruppo musicale italiano, lo ricordo, annovera nel suo carnet 1 disco di diamante, 9 dischi di platino e 2 dischi d’oro. Sei sono le certificazioni oro e fino ad oggi, non si contano gli innumerevoli sold out nei palazzetti di tutta Italia.
“BUONA FORTUNA” sarà disponibile negli store digitali e nei migliori negozi di dischi. “BUONA FORTUNA – PARTE SECONDA” prodotto da Friends & Partners/licenza esclusiva Believe Artist Services, contiene 6 tracce ed e’ incentrato sull’amore in tutte le sue forme. Inoltre, è la continuazione dell’omonimo album PARTE PRIMA, che trattava invece temi come il bullismo e e l’Alzheimer.
I 6 brani portano tutti la firma di Francesco Kekko Silvestre e di tutti i membri della band, come per il precedente EP.
“In tutto l’Universo”, dedicato a Laura, moglie di Francesco, era il primo singolo di questa seconda parte, uscito il 14 febbraio scorso. L’EP oltre alla versione digitale, sarà pubblicato in versione CD e box con CD insieme alla maglietta del tour e saranno on vendita in esclusiva per Amazon.
Tutti i membri della band:
Francesco Kekko Silvestre (voce), Enrico Zapparoli (chitarra), Diego Arrigoni (chitarra), Stefano Forcella (basso) e Claudio Dirani (batteria).

L’INTERVISTA:

Traspare un Francesco Silvestre di grande semplicità.

Il 2 maggio partirete con il nuovo tour. Ho visto fuori qualche data. Volevo sapere se è in previsione se ne aggiungano altre.

“Intanto le date sono due a Milano perché una è già sold out e poco manca a raggiungere il tutto esaurito anche alla seconda. In realtà questo sarebbe il continuum del Tour del 2019. Queste sue purtroppo non avevamo fatto in tempo a suonarle, a causa della pandemia, quindi le recuperiamo ora. Aggiungerne subito altre e’ complicato poiché stanno recuperando live tutti gli artisti, quindi ci vuole un po’ di tempo per organizzarsi”.

Che effetto ti fa tornare alla musica live?

“Un bell’effetto! Anche un effetto… lassativo, perché un po’ me la sto facendo addosso (ride). Sono tre anni che non salgo su un palco e un po’ di pura c’è. La domanda che ti fai è se saprai ancora cantare e tenere un palco. Quasi ti chiedi se il pubblico davvero ci sarà di nuovo. Sai che ci sono dei sold out ma finché non vedi la gente in carne ed ossa è come se non riuscissi a crederci. Siamo però tutti molto contenti perché questo significa davvero fare un passo verso la normalità. È un passo decisivo ed importante: oggi suonare in un palazzetto dello sport al chiuso e pieno, significa veramente che qualcosa sta cambiando in positivo. Ci approcciamo a questo momento vedendo la luce finalmente”.

Hai scritto tutti i brani di questo EP. Ciascuno della band ha portato il proprio contributo?

“Nel recording certamente. Ognuno ha suonato il suo strumento. Anche perché io non sono un musicista preparato come gli altri membri dei Moda’. Ho studiato musica ma poi compongo ad orecchio. Qui di tutta la scrittura e la parte di arrangiamento me la faccio a casa, e poi quando do i brani ai ragazzi, loro ci mettono tutta la loro parte in musica”.

Ora ti faccio una domanda un po’ più personale. “In Tutto l’Universo” è dedicata a tua moglie Laura. Quando hai capito che era la donna della tua vita?

“Sul pulmino della scuola 23 anni fa! L’ho capito quando andavamo nella stessa scuola anche se poi ci siamo fidanzati anni dopo. Io ero più grande di lei. Poi lei è cresciuta, e me la sono ritrovata nella mia compagnia che aveva 17 anni ed io 20. Io già lavoravo mentre lei andava ancora a scuola. Da li ci siamo ritrovati ed e’ nato questo sentimento. Sono molto contento di questo traguardo raggiunto insieme.
Il matrimonio è stato celebrato solo l’anno scorso perché deriviamo da due famiglie che hanno i genitori che stanno insieme da sempre, per cui per noi il concetto di amore da trasmettere anche a nostra figlia, visto che i nostri genitori in qualche modo ce l’hanno trasmesso, è importante. Perché poi, spesso e volentieri, il papà per le figlie vorrebbero scegliere il fidanzato ma in realtà non possono fare proprio niente. L’unica cosa che possono fare è indicare loro la strada attraverso il modo in cui come padre, tratti la loro mamma. Se tu tratti bene la mamma di tua figlia, lei poi cercherà un uomo che la tratti bene”.

Ho visto la clip de “In Tutto l’Universo” e l’ho trovato molto naturale con gli spezzoni dei filmini ricordo della vostra vera vita insieme. Chi altro ha collaborato per la sua preparazione e produzione?

“Ho fatto io tutto da solo. È stato l’unico videoclip fatto da me nella mia carriera. Ho preso tutti i miei filmini ricordo e me lo sono montato da solo. Poi l’ho dato a Double Vision, i ragazzi con i monto le clip, che mi hanno fatto fare quella parte in teatro. È stato come un regalo di matrimonio”.

In questo album secondo me torna spesso il tema del tempo, il tempo che sfugge, il tempo che si desidera fermare… Qual è il tuo rapporto con il tempo della tua vita?

“Brutto! Terribile… Io vivo nel passato e questa cosa mi fa incazzare di brutto. Ma non ho voglia di andare avanti… Perché più vado avanti più mi fa schifo il mondo. Quindi, cerco di vivere nel passato, spesso e volentieri, come se cercassi qualcosa qualche consiglio dal passato, per andare avanti nel futuro e questo è un errore che spesso pago con la malinconia e la solitudine e non mi sento neanche compreso. A volte anche con Laura vorrei andare in qualche luogo del passato e le dico ‘Andiamo dove siamo andati vent’anni fa nello stesso posto’, e lei mi risponde ‘Ma tu sei scemo!’. Non mi capisce nessuno. Non lo vivo bene il tempo. Io vivo nel passato. E invece bisognerebbe vivere nel presente! Questo sarebbe l’unico modo per stare bene.”

 

 

Cosa pensi delle cover?

“Per scelta noi non ne abbiamo mai fatte, nemmeno nei club, ma penso che per chi ha desiderio di omaggiare un artista che ha fatto la storia della musica, sia sempre bello”.

 Vorrei passare un’ultima volta all’EP. “Tirami l’amore in faccia” è un concetto ironico, se non divertente di donna… Ma tu la vorresti una donna così o l’avresti voluta se non avessi incontrato Laura? Una donna che sembra un uomo? È un brano che ci fa abbandonare la malinconia del resto del disco.

“Infatti sono io con la parrucca! (Ride). In realtà è un po’ una donna immaginaria. Si comporta in tutto e per tutto come un uomo. Fa decisamente ridere come viene descritta nel testo del brano, in effetti. Ho scherzato su questa donna inventata come ho scherzato nel brano ‘OH OH OH’, in cui racconto di questa donna indecisa su cosa vuole. Prima dice che vuole l’uomo deciso, ma poi vorrebbe anche i fiori e la dolcezza… Non sa mai quello che vuole. È una simpatica presa in giro sull’uomo e sulla donna”.

Nell’EP c’è infine un brano, l’unico che fuoriesce dal rapporto uomo-donna, che parla del tuo rapporto con tuo padre. Quale sua qualità oggi riconosci in te?

(Ci pensa). “Ehhh (quasi sussurra). Forse un po’ di pazienza. È quella su cui sto lavorando. Sono sempre stato uno molto frettoloso. Oggi sto cercando di imparare da lui. Anche perché sai, il mio rapporto con mio padre è sempre stato molto conflittuale. Il rapporto padre-figlio è quello più difficile, perché è come se da maschi, soprattutto se entrambi ‘alpha’, è come se entrambi volessero ‘marcare il territorio’. E quando quello grande dice che non si fa, il piccolino subito sottolinea ‘eh ma lo fai anche tu!’, ed il conflitto iniziava sul piano della competizione di ciò che può fare il grande e non il piccolo.
Poi un giorno diventi grande e diventi papà a tua volta, e finalmente cominci a capire determinate cose e ti accorgi che tua figlia che inizia ad entrare nell’adolescenza e… Oh, se son tremendi! (Ride)”.

Monica Mazzei
freelance culturale
[email protected]

 

Questo articolo fa parte dell'archivio di Ticino Notizie e potrebbe risultare obsoleto.

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