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Movimento 5 Stelle, Bertani e Perilli: “Perchè ci siamo chiamati fuori”

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MAGENTA –    Avrebbero potuto davvero essere il terzo incomodo tra centrosinistra e centrodestra, ma i grillini a Magenta non sembrano navigare in buone acque. Se è vero che il movimento di Beppe Grillo appare diviso tra fazioni e fibrillazioni interne che hanno portato una parte del gruppo storico a chiamarsi già fuori dalla prossima campagna elettorale.

E’ quanto spiega Roberto Bertani, una delle figure più autorevoli e pacate dei Pentastellati di casa nostra. “Sono ormai mesi – spiega Bertani – che ho lasciato il locale gruppo del Movimento Cinque Stelle non perché abbia cambiato idea, beninteso, ma perché ho capito che almeno su Magenta le differenze di vedute con altri attivisti erano troppo forti per proseguire un cammino insieme”.

Bertani, non le manda certo a dire e va subito al punto della questione: “Sono convinto come molti che nel nostro territorio, i Cinque Stelle, avrebbero grosse potenzialità e potrebbero contare altresì su un bacino di voti molto interessante. Il problema di fondo – osserva il Pentastellato magentino – è proporre un progetto credibile con una lista di qualità con figure competenti e conosciute”.

Ed è lì che evidentemente deve essere emersa quella ‘diversità di vedute’ con l’altra parte del Movimento. “Partecipare tanto per fare testimonianza non mi interessa – conclude – tanto più se si considerano, appunto, i grossi margini che il Movimento 5 Stelle potrebbe avere”.

Ma il passo indietro di Bertani non è stato l’unico in questo periodo. Tra le altre figure di spicco dei grillini magentini c’è senz’altro Michela Perilli (nella foto sotto con Beppe Grillo).

La cui posizione non è difforme da quella di Bertani e di altri attivisti M5Stelle. “Ci tengo a precisare – dice – che sono d’accordo in toto con il pensiero di Bertani”. Intanto, si attendono di capire le prossime mosse del gruppo guidato da Giovanni Caso, che per ora – ma solo ufficiosamente – dovrebbe essere il candidato sindaco dei grillini. Classe ’55, ingegnere di origini campane, lavora presso il gruppo Nokia Siemens.  Finora è rimasto alla finestra e sta tenendo, un po’ come tutti i Pentastellati, un profilo piuttosto basso.  Certamente, un grosso peccato e – tornando al discorso di Bertani – una perdita di tempo, in prospettiva delle prossime elezioni. A brevissimo, Ticino Notizie dedicherà una lunga intervista a Giovanni Caso.  Seguiteci.

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