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Moschea e luoghi di culto: sui ‘social’ torna il botta e risposta tra Gelli e Salvaggio. Bisogna voltare pagina

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MAGENTA – Con i temi di “vera politica” – così ci ha detto l’altro giorno al telefono il sindaco Chiara Calati – di cui si dovrebbe parlare ma non se parla –  ma forse perché al momento non ci sono novità particolari su questo fronte – quello della Santa Messa spostata dalla tensostruttura alla Basilica di San Martino e, a seguire, il PD che ha colto la palla al balzo per incontrare la comunità mussulmana, ieri sera, nella ‘Cà del Boia’ – a proposito gli  hanno spiegato ai fedeli di Maometto dove stavano entrando? battuta per smussare gli animi – resta il ‘tema dei temi’ dell’agenda politica cittadina.

Immancabilmente nell’agone ci siamo ritrovati dinanzi il noto (ormai) scontro tra Enzo Salvaggio il capogruppo Dem che da sempre ha un canale aperto con il mondo mussulmano e il vice sindaco della Lega Simone Gelli che dopo aver ribadito “totale e incondizionata fedeltà” al suo Sindaco è tornato ad affondare i colpi contro i ‘Dem’. Il botta e risposta, com’è consuetudine, ha avuto come teatro i social. Con Gelli che ha cercato di ‘stanare’ Salvaggio sulla questione Moschea e, quest’ultimo, che molto apertamente ha ammesso: “Sì sarei favorevole ad una Moschea a Magenta”.

E che i ‘Dem’ stiano da tempo cavalcando l’argomento non è un mistero. Da qui anche l’incontro di ieri sera con i fedeli mussulmani per illustrare l’iter del Pgt e parlare del famoso piano delle attrezzature religiose che manca all’appello dentro allo strumento di programmazione territoriale varato dalla vecchia giunta Invernizzi, lacuna che per il centrosinistra si potrebbe facilmente colmare con una integrazione al Pgt. Gelli è passato al contrattacco: “La comunità islamica pregava presso la Vincenziana senza che la nostra ex amministrazione si accorgesse di nulla, almeno così ci dicono oggi. Ecco perchè il problema dell’utilizzo della tensostruttura come luogo di culto non si è mai posto…”.

Parole che pesano e che acuiscono lo scontro politico su questo versante. “Noi la Moschea non la vogliamo”  ha detto a chiare lettere Gelli.  Avanti così con il muro contro muro. Capire a chi sarà più utile in termini di consensi questa strategia,  non è dato dirlo in questo momento.

La vera notizia è che i mussulmani avrebbero messo sul piatto 200 mila euro per consentire all’Amministrazione di compiere la Variante al Pgt e, altro dato, di rilievo la comunità islamica che finora si è presentata al cospetto della Giunta in ordine sparso, si costituirà in associazione, avendo così piena legittimità nell’interlocuzione con il Comune.

In altre parole, la ‘querelle’ sui luoghi di culto è destinata ad andare avanti ancora molto a lungo. Sta all’Amministrazione a questo punto tornare a dettare l’agenda politica o, se del caso, modificarla con argomenti di “sostanza” – qual è per esempio la visione dell’Amministrazione sulle grandi aree dismesse? Dopo un anno di studio si è mosso qualcosa? Quando sarà finalmente operativo a pieno regime il tavolo per la competitività e l’attrazione ,peraltro, ottima intuizione dell’Amministrazione? Qual è l’opera pubblica più importante che la Giunta intende realizzare in questi 5 anni di mandato al di là del pur nobile compito di sistemare qualche strada ? –  così da mettere il silenziatore ad un argomento che, al di là delle differenti visioni politiche, è oggettivamente complesso, e non può ridursi ad argomento di mera propaganda.

 

F.V.

 

 

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