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Dall'archivio:

Moschea/2, Gelli mostra le carte: “Magentini ecco perché vi stanno prendendo in giro….”

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Attenzione: questo articolo fa parte dell'archivio di Ticino Notizie.

Potrebbe contenere informazioni obsolete o visioni da contestualizzare rispetto alla data di pubblicazione.

MAGENTA – In queste ore è arrivato negli uffici del Comune di Magenta il ricorso al TAR annunciato ed effettivamente presentato dai legali dell’Associazione Moschea ABU BAKAR nei confronti dell’Amministrazione Calati.

Nodo della contesa, come abbiamo già scritto più volte, è la realizzazione di un luogo culto da destinare alla comunità islamica presente nel Magentino (si tratta di circa 2.000 persone, di cui molti con cittadinanza italiana) e  in seconda battuta, i diversi diniego che l’Associazione ha ottenuto finora rispetto alla richiesta di spazi per le loro attività di culto (dal periodo di preghiera per il Ramandam, alla festa per la fine di quest’ultimo, fino alla Festa del Sacrificio ndr). 

Anche su quest’argomento l’Amministrazione ha fatto avere un suo commento a Ticino Notizie attraverso il Vice Sindaco e Assessore Simone Gelli: “Il ricorso è arrivato effettivamente in Comune, ci sono dei passaggi però che suonano consentitecelo per lo meno stonati. Innanzi tutto – rimarca l’Assessore del Carroccio – la richiesta al Sindaco di rifondere le spese legali. Forse, non è chiaro ai nostri amici dell’Associazione Moschea ABU BAKAR che il Sindaco non può movimentare soldi in proprio”.

E’ questa la premessa ad un secondo aspetto che Gelli considera centrale ma che soprattutto – rimarca – fa emergere “la grande ‘coerenza’ di queste persone”.  “Leggo testuale  (vedi foto del documento pubblicato) –  osserva il Vice Sindaco – che all’articolo 3 dello Statuto dell’Associazione Mosche ABU BAKAR ci si impegna a non svolgere attività di culto finché non verranno  realizzate pienamente le condizioni urbanistiche  per l’edificazione di un luogo ad esso destinato…..”.  “Mi pare – prosegue Gelli – che questa disposizione sia in palese contrasto con quanto reclamano gli aderenti a quest’Associazione. Se anche, infatti, ci fosse stato un accordo con il Comune, ci sarebbe voluto del tempo per realizzare materialmente le suddette ‘condizioni urbanistiche’. E’ per questo che permettetemi di dire che,questa mi pare una grande presa in giro non tanto ai danni di quest’Amministrazione ma in primo luogo dei Magentini su cui è giusto far luce”.

Insomma, “un atteggiamento fumoso e che mi porta a ribadire di nuovo che siamo davanti ad una evidente strumentalizzazione politica”.  La battaglia politica prosegue e adesso anche quella legale.

F.V.

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