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“Morti bianche” il grido d’allarme dei sindacati: in Lombardia 27 morti in 3 mesi

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MILANO – “L’andamento degli infortuni e delle morti sul lavoro in Lombardia sta peggiorando: 27 morti nei primi 3 mesi del 2021 rispetto ai 21 infortuni mortali a marzo del 2020”: e’ questa la denuncia di Cgil, Cisl e Uil Lombardia e Varese dopo la morte oggi di Christian Mandelli, un operaio di 49 anni deceduto a Busto Arsizio “mentre stava facendo manutenzione ad una alesatrice”.

In una nota congiunta i sindacati confederali chiedono “investimenti da parte delle aziende nella cultura della sicurezza e nella prevenzione di cui oggi tanto si parla, ma con insufficiente impegno per attuarle nell’organizzazione del lavoro”. Alla Regione domandano di “restituire operativita’ ai Servizi di Prevenzione negli Ambienti di Lavoro cui spetta la vigilanza sul rispetto delle norme e la prevenzione, rafforzando il personale dedicato ai controlli nelle aziende”.
“Occorre un impegno comune sulla formazione continua e adeguata ai cicli produttivi” e “un forte impegno da tutte le istituzioni ad ogni livello perche’ il tema della sicurezza e della prevenzione nei luoghi di lavoro sia prioritario nella agenda politica e vi sia un adeguato stanziamento di risorse economiche e di personale”.

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