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Dall'archivio:

Morta la pacifista Lidia Menapace. Era nata nel 1924 a Novara

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E’ morta Lidia Menapace, voce storica del femminismo e del pacifismo.
E’ stata una protagonista del Novecento italiano, vivendo con intensità una lunga stagione di battaglie politiche e ideologiche: staffetta partigiana in Val d’Ossola; impegnata nei movimenti cattolici nel secondo dopoguerra; prima donna eletta nel Consiglio provinciale di Bolzano; attivista della Democrazia Cristiana; simpatizzante del Partito comunista e sostenitrice dell’incontro tra cattolici e marxisti; tra i fondatori di “Il manifesto” e del movimento Cristiani per il Socialismo, fino a diventare esponente del Pdup e infine senatrice di Rifondazione comunista nei primi anni del secolo XXI.
      Lidia Brisca, nasce a Novara il 3 aprile 1924. La madre è una “ragazza emancipata d’inizio Novecento”, così si autodefiniva, e suo padre un geometra “illuminista senza saperlo”, che portava le figlie bambine a visitare città d’arte. Giovanissima, Lidia prende parte alla Resistenza partigiana come staffetta, con il nome di battaglia “Bruna”, ottenendo il grado di sottotenente che rifiuterà nel dopoguerra, assieme al riconoscimento economico: “non ho fatto la guerra come militare e ciò che ho fatto non è monetizzabile”.
      A soli 21 anni consegue la laurea con il massimo dei voti in letteratura italiana all’Università Cattolica di Milano e si impegna nei movimenti cattolici, in particolare nella Fuci (Federazione Universitaria Cattolica Italiana), e successivamente nella Democrazia Cristiana.
(Fonte: AdnKronos)

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