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Dall'archivio:

Morimondo, domenica 14 mercatino enogastronomico.. ‘dell’amore’

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14 Febbraio 2021

Dalle 9,30 alle 18

Corte dei Cistercensi, Morimondo (Mi)

Ingresso libero

MORIMONDO  Domenica 14 Febbraio 2021 torna a Morimondo il MEC-Mercatino Enogastronomico della Certosa: un San Valentino all’insegna della bellezza e della bontà con una gita alle porte di Milano nel borgo bandiera arancione del circuito dei Borghi più belli d’Italia alle porte di Milano e sede di una delle abbazie romaniche lombarde più belle e suggestive.

Eccellenze food&wine a chilometro sincero ma anche oggettistica e artigianato e idee last minute per la Festa degli Innamorati.

Igienizzante all’ingresso e in ogni gazebo, mascherina per un’esperienza multi-sensoriale in totale sicurezza: a partire dalle 9,30 i produttori del MEC animeranno, con il loro ricco catalogo di sapori genuini, la Corte dei Cistercensi. Enogastronauti e turisti potranno trovare ed assaggiare pane appena sfornato, formaggi, miele, vini, salame di Varzi e salumi d’oca dalla Lomellina, confetture, vino e distillati, olio, olive e taralli, verdure sott’olio. E ancora le pluripremiate offelle di Parona, i formaggi del Canavese, le lumache, i prodotti da forno. Prodotti genuini e a filiera corta che comprendono anche bollicine e vini dell’Oltrepò per una cena di San Valentino a lume di candela con tutti i crismi.

Enogastronauti e turisti a breve raggio potranno lasciarsi andare alla meraviglia di un luogo bellissimo, carico di storia e spiritualità dove arte e cultura si fondono.

La storia di Morimondo ruota intorno alla vicende della sua abbazia e dei monaci dell’ordine dei Cistercensi che la fondarono: giunti nel 1134, dodici monaci del monastero di Morimond in Borgogna diedero inizio alla costruzione del monastero, concluso solo nel 1297. La basilica, sorta in periodo successivo alla costruzione del monastero (dal 1182), è oggi il monumento di maggior importanza di Morimondo. Rispecchia il disegno delle chiese cistercensi voluto da S. Bernardo: grandiose e solenni in contrasto con l’austerità e la povertà della vita dei monaci, cui è attribuito il merito di aver intrapreso l’opera di bonifica e valorizzazione agricola del territorio. L’esterno in mattoni è in stile gotico francese con elementi romanico-lombardi; la facciata presenta un taglio a capanna, il portale è preceduto da un pronao (porticato posto davanti alla chiesa) aggiunto nel 1736. Un rosone centrale, bifore, aperture cieche e altre a cielo aperto definiscono la parte superiore, coronata da una fila di archetti che continuano sui fianchi. L’interno di forma basilicale, a 3 navate su pilastri con volte a crociera, con transetto e abside rettangolare. Opere: entrando a destra si nota una magnifica acquasantiera trecentesca con rosoni e teste fantastiche. Degno di nota il coro, commissionato dai monaci di Settimo Fiorentino, stabilitisi a Morimondo nel 1490, all’intagliatore abbiatense Francesco Giramo, che lo concluse nel 1522.

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