Ogni ragazzo cresciuto negli anni ’80 almeno una volta nella sua adolescenza è passato dalla sala giochi.
Un luogo popolari pure negli anni ’90 dove i pomeriggi e le domeniche mattine passavano pigre e alla ricerca del record o passaggio al livello successivo di gioco.
Un gran pullulare di ragazzi mentre le ragazze avevano altri svaghi tra cui giovincelli più adulti e con macchina …
Noi ragazzini ci fiondavamo alla sala giochi dell’oratorio o a quella al bar Italia ..
Cerano non offriva molto e il nostro sabato pomeriggio era attaccato alle manopole delle scatole magiche … Ero molto forte al videogame del calcio e in ogni bar c’ era uno o due più flipper per passatempo vicino all’ angolo patatine. Un cellulare era ancora una rarità e i giovani si mettevano a cerchio.
Uno giocava e altri guardavano con l’imbecille più grande di turno che ti mandava in tilt il gioco. Volevi trovare un giovane ? Allora bastava che ti recavi in uno di questi centri ludici e di gioia.
Non solo giovani, ma anche meno giovani eterni Peter Pan o apprendisti stregoni o bulli senza pace…
Una partita 500 lire due mille lire ma qualcuno si ricordava due partite con 500 lire e una con 300 … Poi Coca Cola e patatine quando la glicemia non sapevi neppure cosa fosse.
Con il finire degli anni ’90 le sala giochi sono sparite o diventate piccoli casinò e i bar hanno sostituito il giochino con la macchinetta mangia soldi. Perché i video giochi ormai erano a portata di casa.
Più comodi ed economici senza paura dei bulli più grandi o male lingue del vicinato
Il paese però è piccolo e la gente non è di Rovigo.
Da è sempre al video gioco a è sempre a casa a giocare …
Una realtà che ha portato molti ragazzi di oggi a non avere più il contatto con la realtà ed interscambio personale.
Una figura quasi mitica era l’omino della sala giochi apprendista professore e la cassiera che ti scambiava moneta che era per noi quasi sempre bellissima….
Ormai quei vecchi giochini possono andare al museo dei nostri ricordi e passare nelle serate in pizzeria o bar come momento persi nel dolce fare i grandi e senza problemi …
Non dimenticherò mai i cartoni dati dal grande giocatore e le urla dell’interista anni ’80 citando i tre tedeschi per vincere … Il continuo schiacciare il pulsante rosso per aver più spinta e corsa.
Lo sport è sempre stato ostico ma almeno con il giochino eri in piedi e a contatto con il mondo …
Come non dimenticare il gelato confezionato dopo la sudata del gioco o l’economico ghiacciolo alla menta per poi vedere la lingua verde …o rossa se era all’amarena …
Giochino pieno di monetone che qualcuno svuotava aiutato dal suono del jubox ma era un’altra storia e si andava già a Novara per le “marinate ” alle superiori…
Cara vecchia sala giochi onorata dal grande Max Pezzali che ha dipinto il momento più bello di quel periodo dove forse eravamo più semplici e orgogliosi delle nostre vittorie effimere
Game over …
Massimo Moletti