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Milano verso le elezioni. Beppe Sala: “Aprire il campo anche a nuove alleanze”

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MILANO – “Dico da tanto tempo che si dovrebbe favorire la nascita di nuove forze politiche. Se da Milano arrivassero dei segnali, non sarebbe male per il Paese. È chiaro che il Pd è il mio ‘azionista di maggioranza’ a cui porto grande rispetto, ma è altrettanto chiaro, e lo dico da anni, che bisogna aprire il campo”.
Lo afferma il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, candidato per un secondo mandato, in un’intervista al Corriere della Sera. Sala rivendica di essere stato “tra i primi in Italia a dire che bisogna guardare ai Cinque Stelle. Oggi sono in una fase delicata perché devono rimettere a punto la loro governance. Mi auguro che Conte diventi ufficialmente il loro leader e che contestualmente ci sia una dichiarazione chiara della loro collocazione nell’alveo del centrosinistra”.

Il motivo per cui oggi “credo sia meglio andare separati è che si trovano nel mezzo del fiume e dobbiamo capire su che sponda sbarcano. Vorrei però chiarire che la decisione di andare separati è di entrambi”, spiega parlando della scelta per le prossime amministrative a Milano.

In questo senso la nascita di diverse liste a suo sostegno “in un momento in cui tanti fuggono dalla politica e si fa fatica a trovare i candidati sindaci, avere tante persone che si mettono in gioco mi sembra un a buona notizia. La differenza rispetto al passato è la partnership con i Verdi e nel frattempo la nascita di nuove forze politiche”, come Azione

 

 

A Milano, continua Sala, “dobbiamo confermare il mondo ampio del centrosinistra e insieme rassicurare che non siamo dei pazzi scriteriati e che si possono portare avanti politiche ambientali non in maniera ideologica ma migliorando l’ambiente e creando lavoro.
Ribadisco: non sono favorevole ad allargamenti estemporanei a altre forze politiche. E poi di che partiti si sta parlando? Il centrodestra non è tutto uguale”.

All’ex sindaco Gabriele Albertini Sala aveva risposto che a Milano “non ci sono le condizioni per governare insieme alla Lega. Primo perché abbiamo una visione diametralmente opposta della società.
Secondo, anche se a Roma accettano una Lega di lotta e di governo, io no. Detesto l’idea che si possa essere di lotta e di governo”.

Sulle difficoltà del centrodestra a trovare un candidato sindaco per il capoluogo lombardo Sala ricorda che “a Milano centrodestra e centrosinistra si equivalgono. A spostare da una parte all’altra i voti sono i candidati. Per questo non mi sento la vittoria in tasca e non dormo sonni tranquilli”.

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