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Dall'archivio:

Milano – Torino e scuole chiuse: sotto il vestito …niente. Un film già visto troppe volte…

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A proposito dell’ennesima ordinanza di chiusura delle scuole di ogni ordine e grado in data 6 ottobre 2021, in occasione della 102^ edizione della gara ciclistica Milano-Torino. La Giunta Calati si conferma tutta…. panem et circenses….
 

MAGENTA – Bravi, bis anzi tris! Abbiamo intitolato così stamani il nostro post su Facebook, in riferimento all’ordinanza confermata ieri pomeriggio con la mail ufficiale arrivata dalla Scuola, che anche quest’anno, i nostri figli – ma il problema è più generale – si sono ritrovati con un giorno in più di vacanza, a gratis. Il merito? Ovviamente dell’Amministrazione di Chiara Calati che anche quest’anno ha risposto presente all’evento della Milano Torino. Si badi, chi scrive non ha nulla contro i grandi eventi, così come contro il ciclismo. Però resta il fatto che ancora una volta il primo cittadino, ha dimostrato – e dimostra costantemente – di vivere in un pianeta parallelo rispetto a quello in cui vivono i Magentini e non solo.

Convinta di procedere nella giusta direzione e che soprattutto nel 2022, grazie a questa gestione tutta “paillettes & lustrini” sarà confermata in carrozza. Del resto, la regola in questa Giunta e in questa maggioranza pavida – concedeteci il termine senza offesa per nessuno – è quello di non disturbare il manovratore.

Da un lato, infatti c’è un gruppo di ‘peones’ della politica che ambisce, pur non avendo capacità e competenza, magari, ad un assessorato in caso di vittoria che peraltro,  dato che la politica è l’arte dell’impossibile, potrebbe anche esserci.

Dall’altro lato, c’è chi tace, chi silente ha capito che le parole sono finite e sono anche inutili. E quindi, magari, meglio lavorare sott’acqua ad un’alternativa e tirarla fuori in modo lucido,  al momento giusto.

Ma al di là di quello che sarà del Centrodestra magentino, torniamo a questa Milano Torino di mercoledì 6 ottobre che dovrebbe portare “grande ritorno economico, dovrà essere simbolo del rilancio e della normalità e via discorrendo”. La conferenza stampa con RCS, si bandi, non è stata convocata, ma ormai siamo diventati meglio degli antichi aruspici, ergo sappiamo già le parole che proferiranno i nostri amministratori locali.

E vabbè sia anche questa Milano Torino che sarà spacciata per un grande evento ma che rispetto alla quale l’Amministrazione non deve fare un bel nulla, salvo, ricopiare il format degli anni addietro. Dunque, quanto a fantasia e creatività e spirito d’iniziativa siamo a zero. L’unico vero impegno e qui va un grazie in anticipo, è per gli uomini della Polizia locale, il mondo del volontariato, la Protezione Civile, le Forze dell’Ordine in genere che, come da copione, dovranno presidiare i vari ingressi e le differenti vie della città. 

La questione centrale però resta la chiusura delle scuole che vista l’epoca di Coronavirus, la pandemia che ancora è presente, le restrizioni che il mondo della scuola con la Dad ha dovuto subire e subisce ancora, appare davvero un affronto al buon senso. Senza contare che i genitori in teoria dovrebbero lavorare e non tutti hanno una colf a disposizione.

La Giunta su questi temi fa spallucce, come lo ha fatto gli anni addietro, mettendo davanti le problematiche logistiche ed organizzative legate alla viabilità che obiettivamente appaiono piuttosto insormontabili. Ergo chiusura della scuola come scelta unica. 
Peccato che l’ordinanza alle scuole sia arrivata solo ieri, perciò con buona pace dei proclami visti anche l’anno scorso in conferenza di un supposto coinvolgimento degli istituti scolastici, pensiamo che anche stavolta si tratterà della classica “sola”.
Sappiamo benissimo che l’epoca del Covid ha complicato e complica non poco le relazioni con gli istituti scolastici e non solo. Però, non si capisce, vista la pervicacia con la quale il Sindaco e la sua Giunta, rispondono presente al richiamo alla Milano Torino, come mai, a nessuno sia venuto in mente di organizzare un concorso per le scuole, reale, fatto come Dio comanda, e non qualcosa di farlocco e rabberciato, come quello che è stato propinato alla stampa negli anni passati ma di cui poi nessuno ha visto i reali frutti, né tanto meno, ha potuto misurare la reale partecipazione degli studenti, così come il valore degli elaborati prodotti. Pazienza, lo spettacolo deve andare avanti. 

 

Sarà così anche quest’anno con un’Amministrazione che prosegue nel solco del panem et circenses….. Stamani quando ci siamo messi in testa di scrivere queste righe come sempre senza filtri, c’è venuto in mente il titolo di un popolare film degli anni Ottanta di grande successo….. “Sotto il vestito niente”.

Beh difficile trovare sintesi migliore per ricapitolare questi cinque anni che volgono al tramonto. Tanti eventi, tanti selfie, tante inaugurazioni, tante facce sorridenti (se non ci fosse stato il Covid la bulimia da selfie sarebbe cresciuta a dismisura probabilmente) ….. ma sotto sotto, le questioni centrali per lo sviluppo futuro della città sono ancora tutte lì.  Variante al PGT finita a Chi l’ha visto, aree dismesse (Saffa, Novaceta, Stf – Trifone, ect.) qui le idee concrete e che camminano stanno a zero, piano del traffico anche lui scomparso dai radar. Solo un bel po’ – e di questo va dato atto – di strade asfaltate grazie ai soldi del governo Draghi e a quelli di Regione Lombardia. Quanto alla visione prospettica di Magenta, viaggiamo a fari spenti… Ogni tanto qualcuno vagheggia le Olimpiadi Milano Cortina del 2026 come la panacea di tutti i mali (ed eccoci ancora ai grandi eventi…). Sarà. Basta che non finisca come Expo 2015 con Marco Invernizzi e compagni….

Andrà tutto bene, è un altro slogan che ci viene in mente, a proposito della pandemia. Purtroppo, non è andato bene un …..

E anche per Magenta, fatte le debite proporzioni, rispetto ad un dramma qual è stato e qual è il Covid, non è che la solfa cambi granché guardando a dove va la città….

 

F.V.

 

Questo articolo fa parte dell'archivio di Ticino Notizie e potrebbe risultare obsoleto.

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