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Milano PGT, la Regione “boccia” il “piano Moschee” della Giunta di Beppe Sala

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Potrebbe contenere informazioni obsolete o visioni da contestualizzare rispetto alla data di pubblicazione.

MILANO - E' stato approvato dalla Giunta regionale della Lombardia il parere sulla 'compatibilità del Piano di Governo del Territorio' del Comune di Milano con la normativa regionale.
Pareri positivi in alcuni ambiti, quali l'approccio innovativo
sul tema dell'abitare, sull'insediamento di esercizi di vicinato
nei quartieri e sulla funzione di salvaguardia riconosciuta
all'attività agricola. 
Restano invece diverse criticità inerenti il Piano delle
attrezzature religiose (PAR).

E proprio a tal proposito l'assessore regionale al Territorio e
Protezione civile, Pietro Foroni, ha rilevato che "purtroppo abbiamo dovuto prendere atto che il Comune di Milano non ha dato risposte a tutte le osservazioni che avevamo già presentato in sede di VAS (Valutazione Ambientale Strategica) un anno fa in merito soprattutto al Piano delle attrezzature religiose".
 
"Le criticità rilevate dagli uffici regionali al PGT milanese -
ha spiegato Foroni - sono numerose e riguardano vari ambiti dello stesso, ma le più rilevanti sono senz'altro il PAR, dove vi sono numerose mancanze e lacune. Innanzitutto sui luoghi di culto cosiddetti 'preesistenti' e che il Comune indica in numero di 10, ma sui quali di fatto non sono allegati i titoli abilitativi che dimostrino che questi abbiano già una destinazione d'uso".

"Secondariamente, sugli edifici inseriti tra i luoghi di culto di nuova previsione, non è allegata alcuna documentazione che consenta di verificare la sussistenza dei parametri urbanistici richiesti dalla Legge regionale 12 del 2005 nonché gli impatti
ambientali e territoriali delle nuove attrezzature previste - ha proseguito Foroni -. Il Comune indica il rispetto della
normativa senza tuttavia concretamente dimostrarlo. Infine
critichiamo fortemente la previsione di una distanza convenzionale di 100 metri l'una dall'altra per tutte le realtà religiose, una decisione anch'essa che non viene minimamente motivata dal Comune e che appare decisamente fuori luogo per una realtà così ampia e variegata come Milano".

"Ricordo che il parere espresso da Regione Lombardia, benché
molto critico, non è per nulla politico ma esclusivamente
tecnico - ha concluso Foroni -. Mi auguro che il Comune di Milano si adegui, così come ogni comune deve fare in base alla normativa vigente, alle prescrizioni dedotte. Adesso toccherà al Consiglio Comunale ed ai relativi componenti dare risposte a quanto indicato nel parere".

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