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MILANO Nel reparto ‘Corona-5’ dell’ospedale Niguarda di Milano sono rimasti due pazienti. “Quasi Covid-free: da tre settimane non vediamo più persone con problemi respiratori. Abbiamo due positivi non gravi, e altri due pazienti, ora negativi, entrati per Covid, che stanno guarendo”. Lo racconta Roberto Fumagalli, direttore del dipartimento di Anestesia e rianimazione dell’ospedale milanese e professore all’università Bicocca, ricordando che “a marzo-aprile arrivavano ogni giorno 4-5 persone con insufficienza respiratoria acuta da Covid, una condizione potenzialmente letale. Nel momento peggiore abbiamo avuto 74 pazienti intubati”.
“La mortalità qui al Niguarda è stata del 35% tra i pazienti più critici, gli altri ci hanno messo 2-3 settimane a guarire”. E sono stati salvati due pazienti gravi su tre. “Mi viene in mente solo una parola: fatica. La colgo – racconta Fumagalli – ancora oggi negli occhi dei miei colleghi, medici e infermieri, insieme alla paura.
Abbiamo visto persone morire sole, facevamo il possibile per trasmettere i loro messaggi ai parenti e viceversa. L’epidemia ci è costata tanto umanamente. Abbiamo temuto di ammalarci, contagiare le famiglie”
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