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Milano Mortara: i Vivalto non bastano, ancora troppi disagi – di Claudio Pirola

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Attenzione: questo articolo fa parte dell'archivio di Ticino Notizie.

Potrebbe contenere informazioni obsolete o visioni da contestualizzare rispetto alla data di pubblicazione.

Riceviamo e pubblichiamo

 

ABBIATEGRASSO – Ha fatto notizia l’arrivo sulla linea Milano-Mortara-Alessandria di alcuni treni Vivalto.

Di per sé è un fatto positivo anche se, è bene ricordarlo, questi treni non sono nuovi e non vanno ad integrare con nuove corse quelli già “in linea” bensì più semplicemente li sostituiscono.

Va dato atto che al Ministro Toninelli è riuscito almeno in parte ciò che al suo predecessore Ministro Delrio non riuscì, malgrado le mille promesse. Il che è tutto dire…

Il problema è dunque risolto? Neanche per idea. Paradossalmente questo contentino rischia di rendere oltremodo statica un situazione che necessita da decenni ormai di soluzioni adottate in grandi città metropolitane di  altri Paesi europei peraltro con grandi risparmi economici oltreché di tempo a favore dei pendolari come documentato in mia precedente riflessione in merito al valore di una visione metropolitana (cfr. al link  http://www.lombardiasostenibile.eu/una-visione-metropolitana/ ). Senza contare due altri fattori: il beneficio che un servizio di qualità offrirebbe anche a chi, da Milano, troverebbe più comodo recarsi nel nostro territorio (con conseguente indotto e disponibilità di investimento) e la ragionevole possibilità di incremento del valore degli immobili poiché è noto che laddove arriva un mezzo pubblico efficiente acquistano pregio.

Al contrario chi oggi prende il treno può facilmente constatare i persistenti disagi di una linea vetusta, dai mille acciacchi e con orari che impongono un solo treno all’ora in buona parte della giornata e della sera, mancanza di sicurezza e assenza di adeguata programmazione treni in pieno orario pendolari. Continuo ad essere scandalizzato ad esempio nel constatare che la mattina dopo il 7.15 per Milano non vi sia più alcun treno fino alle 7.47 “puntualmente” in ritardo di una decina di minuti: cioè regolarmente un “vuoto” di una quarantina di minuti…

Tant’è. E non c’è da stupirsi che l’Italia sia ormai il fanalino di coda d’Europa. E anche in questo caso, è tutto dire.

Buon viaggio.

Claudio Pirola, pendolare

Questo articolo fa parte dell'archivio di Ticino Notizie e potrebbe risultare obsoleto.

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