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Milano e Lombardia, sette consiglieri regionali di Forza Italia pronti a ‘salpare’ verso Giovanni Toti

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MILANO – Ne abbiamo scritto anche noi diverse volte,  ed ora sembra ci sia un punto di svolta anche per Milano e Lombardia: Libero, Stampa, Corriere e Repubblica parlano all’unisono, stamani, del possibile addio di ben 7 dei 14 consiglieri regionali di Forza Italia, pronti a ‘salpare’ verso i lidi di Cambiamo, il neo movimento del presidente ligure Giovanni Toti.

A scardinare Forza Italia- scrive Libero- non c’è solo la forza attrattiva di Matteo Salvini e della Lega, ormai primo partito e per distacco e non solo nel centrodestra. Ma anche quella di Cambiamo di Giovanni Toti, almeno secondo quanto anticipa La Stampa in un retroscena. Fari puntati sulla regione Lombardia, perché per il quotidiano torinese la bellezza di 7 consiglieri azzurri sono pronti a mollare Silvio Berlusconi per andare con Toti. Una valanga, soprattutto in considerazione del fatto che si tratta dell’esatta metà della pattuglia di Forza Italia in regione, composta da 14 unità.

Negli ultimi 40 giorni si sono tenuti tre incontri, l’ultimo mercoledì pomeriggio al Pirellone. I sette insomma si sono presi qualche tempo per l’annuncio ufficiale, non ancora arrivato, con cui passeranno a Cambiamo. Tra i più decisivi viene indicato Alessandro Fermi, presidente del Consiglio regionale lombardo: “Il nostro desiderio di necessità di rigenerare Forza Italia è rimasto senza risposta. Ma non è una scelta che si fa a cuor leggero. Stiamo tutti facendo delle riflessioni”, ha spiegato.

L’annuncio del cambio di casacca non arriverà oggi, giovedì 12 settembre, in occasione della presentazione del nuovo partito di Toti a Roma. Ma non bisognerà aspettare molto. I diretti interessati si trincerano dietro al rituale: “Ci stiamo riflettendo”. Ma i nomi, spiega La Stampa, sono noti da tempo: a partire da Federico Romani, figlio di Paolo Romani, Mauro Piazza, Simona Tironi, Alex Rizzi, Paolo Franco ma soprattutto- ed è il nome più altisonante- l’assessore al Welfare, Giulio Gallera.

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