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Milano: confermati gli abusi sessuali di Omar Confalonieri

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MILANO – Hanno confermato gli abusi sessuali altre due delle cinque ulteriori vittime al centro della seconda ordinanza di custodia cautelare notificata lo scorso luglio a Omar Confalonieri, l’ex agente immobiliare in carcere dallo scorso novembre e già condannato a 6 anni e 4 mesi per aver drogato con benzodiazepine una coppia di clienti e violentato la donna.
Le due giovani si sono presentate stamane in aula davanti al gip Stefania Pepe nell’ambito dell’incidente probatorio chiesto dal pm Alessia Menegazzo e dall’aggiunto Letizia Mannella, e che proseguirà oggi pomeriggio con la deposizione di altre due ragazze. La quinta parte offesa è stata sentita lunedì scorso.

Questa mattina, la prima a ripercorrere le violenze messe in atto da Confalonieri, come ricostruisce l’accusa sempre con lo stesso schema, è stata una donna, ora 46enne, che nel gennaio 2015 era stata stordita assieme al marito con un amaro artigianale nel quale era stato sciolto il potente sonnifero. Liquore offerto con insistenza dall’allora immobiliarista che si era recato a casa loro con la scusa di una visita in amicizia (si erano conosciuti per comuni interessi sportivi legati al ciclismo) accompagnato dall’allora fidanzata poi diventata sua moglie, anch’essa indagata per violenza sessuale di gruppo in due dei cinque episodi contestati.

La seconda vittima, ora 40enne, ha raccontato di essere stata resa incosciente con un arancino e poi di essere stata violentata. L’episodio risale al luglio 2012.

Durante le violenze sessuali le due vittime, come tutte quelle accertate da inquirenti e investigatori, sono state anche costrette a indossare abiti e scarpe che non erano i loro (una è stata fatta travestire da Topolina). L’incidente probatorio sta proseguendo con la deposizione di altre due ragazze, di cui una all’epoca dei fatti minorenne. Nei giorni scorsi aveva testimoniato una giovane che una sera dell’autunno 2015, quando aveva 20 anni e andò assieme a sua madre a casa di Confalonieri e della moglie, perché entrambe conoscevano la coppia, venne ‘drogata’ con una tisana.

Questo articolo fa parte dell'archivio di Ticino Notizie e potrebbe risultare obsoleto.

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