― pubblicità ―

Dall'archivio:

Milano, 3 morti e 3 intossicati nell’incidente alla Lamina

+ Segui Ticino Notizie

Ricevi le notizie prima di tutti e rimani aggiornato su quello che offre il territorio in cui vivi.

Attenzione: questo articolo fa parte dell'archivio di Ticino Notizie.

Potrebbe contenere informazioni obsolete o visioni da contestualizzare rispetto alla data di pubblicazione.

 

 

MILANO –  Tre morti e tre intossicati, uno dei quali in gravissime condizioni. Questo il bilancio dell’incidente avvenuto questo pomeriggio nella ditta di materiali ferrosi in via Rho, a Milano. “Terribile l’incidente di Milano. Un pensiero commosso alle vittime, ai feriti e alle loro famiglie” ha scritto su Twitter il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni.

L’azienda “Lamina” ha un forno che si trova a due metri sotto il livello stradale, e’ utilizzato per la fusione di materiale ad altissime temperature. Oggi pomeriggio i quattro operai – italiani di 43, 49, 58 e 62 anni – avevano il compito di pulirlo dai residui di lavorazione ma poco dopo aver iniziato il lavoro, intorno alle 16.50, sono stati avvolti dalle esalazioni tossiche. Altri due dipendenti di 45 e 48 anni si sono accorti di cosa stava accadendo e hanno dato l’allarme dopo aver tentato di aiutare i colleghi. Sono i due ricoverati in condizioni meno gravi alla clinica Citta’ Studi.

Quando i paramedici del 118 sono arrivati sul posto la situazione era gia’ al limite. Tutti e quattro gli operai erano in arresto cardiaco e cosi’ sono stati trasportati d’urgenza in diversi ospedali tra Milano e Monza. Per tre di loro (non e’ stato ancora precisato quali) non c’e’ stato nulla da fare, l’esposizione al gas nocivo e’ stata troppo prolungata, sono morti poco dopo l’arrivo al San Gerardo di Monza e al Sacco di Milano. Un capo squadra dei pompieri, tra i primi a prestare soccorso, e’ stato accompagnato al Niguarda per una forma lieve di intossicazione ma il quadro clinico non e’ preoccupante.

Le cause dell’incidente sono ancora in via di accertamento, chi era li’ parla di “un’operazione di routine” e non riesce a spiegarsi cosa sia andato storto. “Un mio collega ha gridato perche’ ha visto un uomo a terra. Io, seguendo la procedura, sono uscito fuori per aspettare i soccorsi. I primi sono arrivati dopo tanto tempo, almeno mezz’ora” ha riferito Pasquale Arcamone, uno degli operai della Lamina. “Sono in questa azienda da 28 anni – ha aggiunto – e non e’ mai successo nulla. L’azienda e’ sempre stata attenta alla salute, non capisco come sia potuto accadere. Un mese fa hanno fatto anche i controlli ai sensori.
Ma oggi non e’ suonato nessun allarme. Il nostro titolare e’ molto attento alla sicurezza. Se qualcuno non indossa le protezioni prende un euro di multa che poi va in beneficenza”.
I carabinieri della compagnia Milano Porta Monforte lavorano per capire se si sia trattato di un errore umano o del malfunzionamento di qualche strumento. Anche i tecnici dell’Ast stanno verificando che tutte le norme per la sicurezza siano state rispettate. Il gas che ha ucciso gli operai non e’ stato individuato, si ipotizza che possa essere metano ma i vigili del fuoco stanno analizzano i valori nell’aria contaminata. Sul posto sono arrivati anche il pm Gaetano Ruta e l’aggiunto Tiziana Siciliano.

La Lamina e’ una ditta che dal 1949 e’ specializzata nella “produzione per laminazione a freddo di nastri di alta precisione in acciaio e titanio”. Sul sito della societa’ si legge che il 50 per cento della produzione di “inossidabili incruditi” e’ esportata a livello europeo e che tra gli strumenti in dotazione c’e’ un “forno di ricottura Ebner”.

Il cordoglio e’ stato espresso da tutto il mondo politico. Tra gli altri dai ministri Giuliano Poletti e Maurizio Martina, dal segretario della Cisl Annamaria Furlan, dalla Cgil, dalla Fiom nazionale.

(fonte: Ansa)

Questo articolo fa parte dell'archivio di Ticino Notizie e potrebbe risultare obsoleto.

■ Prima Pagina di Oggi