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Milanese, 17enne in carcere con accusa di omicidio. Il Gip, ‘ferocia inaudita’

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MILANO  Hanno dimostrato una “ferocia” quando “non soddisfatti dell’accoltellamento, si sono avvicinati a Stucchi, ormai inerte sul marciapiede, e hanno continuato a colpirlo”. E’ quanto scrive il gip del tribunale per i minorenni di Milano, Nicoletta Cremona, del 17enne presunto autore dell’aggressione mortale ai danni del 21enne originario di Vimercate durante la maxi rissa del 29 settembre 2021 a Pessano con Bornago (Milano) e del fratello minore di 15 anni.
“Subito dopo il fatale attacco” il maggiore dei due fratelli “viene descritto come assolutamente tranquillo e anzi euforico”, si legge nell’ordinanza che ha disposto la custodia cautelare in carcere per i due minorenni. “Anche nei giorni e nelle settimane successive, i due fratelli hanno trascorso le loro giornate in condizioni di assoluta normalita’, con l’unica loro preoccupazione di non venire individuati e di sviare le indagini”, osserva ancora il giudice.

E’ l’allora 17enne (ora maggiorenne), scrive il gip del Tribunale per i minorenni Nicoletta Cremona, nell’inchiesta coordinata dalla Procura minorile guidata da Ciro Cascone, “il principale indiziato dell’omicidio di Stucchi”, essendo stato “identificato come colui che ha inferto la prima coltellata e che poi ha continuato a colpirlo unitamente a non meno di altre tre persone, una volta che il ragazzo si era accasciato lungo la via Monte Grappa”.
Altri tre, oltre il 17enne e il 15enne (in carcere), sono i minorenni indagati per vari reati tra cui anche il concorso nell’omicidio, ma il gip ha riconosciuto quest’ultimo reato, oltre che per i due fratelli, solo per altri due ragazzi (collocati in comunita’). Nel filone a carico di 19 maggiorenni, invece, a sei di loro viene contestato il concorso anomalo nell’omicidio.

Subito dopo il “fatale attacco”, scrive il gip, il 17enne, come hanno messo a verbale alcuni ragazzi, era “assolutamente tranquillo e anzi euforico”. E avrebbe detto al fratello 15enne: “mi sa che ho accoltellato qualcuno”. E un teste lo ha descritto cosi’: “Non mi sembrava disperato, anzi era spavaldo”. Anche nei giorni e nelle settimane successive, si legge ancora, “i due fratelli” hanno “trascorso le loro giornate in condizioni di assoluta normalita’, con l’unica preoccupazione, loro e dei familiari, di non venir individuati e di sviare le indagini”. Il 17enne presunto autore dell’omicidio, tra l’altro, “ha diversi procedimenti pendenti”: furto e tentata estorsione nel 2018, tentato furto e minacce nel 2020, “oltre a un procedimento chiuso avanti al gip per lesioni aggravate” nel 2020. Il giudice evidenzia la “massima pericolosita’ sociale palesata dai due fratelli” con “una condotta cruenta e di massima offensivita’ che, di per se’, denota l’assoluta assenza di qualsivoglia rispetto per la vita altrui”. Da qui il pericolo di reiterazione del reato. 

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