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Migranti nell’Altomilanese, Massimo Garavaglia: ‘Adesso basta, abbiamo già dato’

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ALTOMILANESE – “Il nostro territorio ha già dato non c’è spazio per l’arrivo di nuovi migranti nell’Alto Milanese e, soprattutto, il Prefetto deve rispettare la decisione di chi non ha sottoscritto il protocollo per l’accoglienza diffusa nell’ambito della Città Metropolitana”.

A ribadirlo è Massimo Garavaglia, assessore regionale all’Economia, Crescita e Semplificazione. Il bando che la Prefettura di Milano si appresta a preparare in questi giorni, parla di 246 ‘richiedenti asilo’ che verranno distribuiti tra i Comuni nella fascia a nord di Milano, molti di questi proprio nell’Alto Milanese. Nella fattispecie secondo questa modalità: 38 a Legnano, Parabiago ne ospiterà 34, Nerviano 20, Cerro Maggiore 13, Rescaldina 10, Busto Garolfo 19, Canegrate 8, Castano Primo 12, Magnago 13, Cuggiono 11, San Giorgio su Legnano 10, Villa Cortese 5.


PREFETTO RISPETTI VOLONTA’ DEI SINDACI – “Non è accettabile che in questo elenco siano finiti anche Comuni come quelli dell’asse del Sempione, quali, Parabiago e Nerviano, per esempio, che si sono sempre detti contrari al modello d’accoglienza proposto dalla Prefettura. Se ci deve essere accoglienza – sottolinea Garavaglia – ci deve essere in quei Comuni che hanno espresso la loro disponibilità in tal senso, fatta salva sempre la possibilità per i privati di mettere a disposizione gratuitamente le proprie abitazioni”.

CASA VINCENZIANA E MAGENTA – Per quanto riguarda, invece, la situazione della Casa Vincenziana di Magenta Garavaglia dice: “Dopo il recente caso di tubercolosi, vogliamo vederci chiaro sulla situazione igienico sanitaria all’interno della struttura di via Casati in considerazione anche dei precedenti”. E sempre su Magenta l’assessore regionale lombardo aggiunge: “Tra Vincenziana e Cascina Calderara possiamo dire che Magenta è ‘overbooking’ con 130 migranti presenti attualmente in città, senza contare quelli che sono transitati da qui dal 2014 ad oggi.  Chiediamo pertanto – conclude Garavaglia – che, si proceda ad una ridistribuzione più equa sul territorio, dirottando una parte dei presunti profughi nei Comuni della zona che hanno sottoscritto l’accordo sull’accoglienza della Prefettura”.

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