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“Migranti e richiedenti asilo a Magenta: che fare?”. La parola a Rescaldina

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Riceviamo e pubblichiamo dalla rete “Convochiamoci per la Pace”.  Il candidato Sindaco di ‘Assieme Ripartiamo’ dice la sua sulla questione migranti in città. 

 

 

 

 

 

 

 

 

MAGENTA – Si è tenuto sabato 15 aprile l’incontro tra alcuni rappresentanti della rete “Convochiamoci per la Pace” e il candidato sindaco Giuseppe Rescaldina della lista “Assieme ripartiamo” sul tema di come affrontare il fenomeno migratorio e l’arrivo di richiedenti asilo a Magenta. L’incontro, richiesto dalla rete lo scorso 21 marzo con una lettera aperta rivolta a tutte le forze politiche candidate alle elezioni amministrative comunali di Magenta, si è svolto in un clima cordiale e costruttivo. Nel suo intervento di presentazione generale, Rescaldina ha ringraziato la delegazione per la proposta di incontro, cosa che va nella stessa direzione già intrapresa dalla Lista con la distribuzione di un semplice documento programmatico (“Spunti di programma”) utilizzato proprio per sollecitare il dialogo con la città sulle tematiche principali di attenzione per la futura Amministrazione, prima della stesura vera e propria di un programma elettorale. Riguardo al tema dell’accoglienza Rescaldina osserva che già nel simbolo della Lista sono presenti almeno due elementi che rappresentano la linea di intervento proposta: l’ingranaggio della comunicazione (il primo) da intendere come l’impegno per l’Amministrazione nell’ascolto dei bisogni della comunità tutta (cosa a suo giudizio non portata avanti in maniera sufficiente dall’attuale Amministrazione) e l’ingranaggio con la stretta di mani di colore diverso (l’ultimo) riferito proprio al tema dell’accoglienza e più in generale allo stato sociale (si riporta sotto il testo integrale dello spunto programmatico). Rispetto alla presenza in Magenta dei due Centri di Accoglienza Straordinaria, Rescaldina osserva alcune criticità intrinseche: per il CAS di via Casati l’elevato numero di persone, con le conseguenti difficoltà nella gestione, per la Cascina Calderara la posizione decentrata rispetto alla città, con la difficoltà di superamento della statale per le giovani donne e i bambini. Dal punto di vista dei richiedenti asilo il problema principale è quello dei tempi di attesa (occorrerebbe potenziare le Commissioni che esaminano i singoli casi): è delirante (e lo dice da psicologo) lasciare giovani ragazzi e ragazze per tanto tempo inattivi. La nuova Amministrazione si attiverebbe dunque per dare la possibilità agli ospiti dei CAS di impegnarsi in attività socialmente utili ad esempio nell’accompagnamento a scuola dei bambini (pedibus) e la concreta collaborazione per le necessità pratiche del variegato mondo associativo di Magenta.

Tra l’altro queste proposte avrebbero anche il valore aggiunto di costituire un momento di conoscenza e di contatto stabile e continuativo con la popolazione locale, riducendo quindi le problematiche legate alla paura del diverso, spesso dettate, semplicemente, da una mancata conoscenza. Un altro punto di attenzione e di impegno per Rescaldina è quello del lavorare in rete con tutti i Comuni del territorio, soprattutto per poter garantire assistenza e un valido percorso di integrazione a chi riceve il riconoscimento dello status di rifugiato una volta uscito dal CAS, ma anche per superare i campanilismi, lavorando tutti insieme per la risoluzione dei problemi invece che proseguire nella deriva in cui ogni Comune pensa per sé, scaricando i problemi sui comuni limitrofi. La linea di lavoro intrapresa è infatti quella dell’unione e non della divisione; ne è una riprova anche la stessa composizione della Lista, che vede tutta la sinistra unita (Sinistra Italiana, Rifondazione Comunista, Art. 1, Partito Socialista, Cantiere Alternativo Giovani oltre che esponenti della società civile).

Altra tematica calda è quella del supporto al disagio e alle difficoltà, degli stranieri come dei magentini. Per i primi si propone di organizzare corsi di italiano, anche con il ricorso a volontari, ad esempio maestre in pensione, sempre lavorando nella direzione dell’integrazione. Inoltre occorrerà sostenere e potenziare lo sportello stranieri che dovrà essere messo in relazione con lo sportello lavoro il quale dovrà operare stabilmente per rispondere ai bisogni sia di stranieri sia di italiani. A proposito di opportunità di lavoro, Rescaldina afferma che i dati sul tessuto produttivo dicono che il territorio sta andando verso una preponderante presenza solo di piccole aziende, che il Comune deve favorire, ad esempio, puntando sullo sviluppo di un “turismo verde” connesso alla vicinanza con il Parco del Ticino. Lo sportello lavoro dovrebbe anche essere potenziato nel servizio di consulenza per orientarsi nei servizi della pubblica amministrazione (scelta del medico, disoccupazione, accesso ai servizi, ecc.), un po’ nella direzione del nuovo centro Ambulatorio di Comunità “Elena Sachsel” recentemente promosso dall’Associazione “Non di solo pane”: molti sono infatti gli italiani e gli stranieri che hanno difficoltà nel rapportarsi con un servizio sanitario sempre più complesso in termini burocratici. Più in generale l’attenzione dell’Amministrazione agli indigenti dovrebbe essere aumentata, anche con provvedimenti concreti, ad esempio la stipula di convenzioni con le Farmacie (come già si fa in altri Comuni) per il pagamento dei ticket per i farmaci e il l’accompagnamento nell’accesso all’esenzione dal ticket ospedaliero, previsto, ma non semplice dal punto di vista burocratico. Infine Rescaldina si sofferma sulla necessità di una regia dell’Amministrazione nella direzione di migliorare l’integrazione e la collaborazione tra le associazioni locali (comprese le realtà che si occupano degli stranieri), anche attraverso un’azione di coordinamento, la facilitazione dello scambio delle informazioni e l’organizzazione del calendario. Su questo punto l’attuale Amministrazione non ha fatto molto, salvo poi mettere in campo sotto elezioni i Tavoli di confronto con le associazioni locali, e lo ha fatto privilegiandone alcune, ad esempio Urbanamente, sostenendo progetti come gli incontri filosofici che assorbono troppe risorse economiche (30.000 € che si sarebbero potuti utilizzare in maniera migliore per i bisogni della città). In sostanza, secondo Rescaldina, la presenza degli stranieri in Magenta è da ritenere come una risorsa positiva, salvo che le condizioni concrete non portino a sviluppare situazioni di disagio, da una parte o dall’altra. Una risorsa che però occorre governare, creando opportunità di incontro e di vicinanza e di reciproca conoscenza; lo dimostra quanto è già accaduto negli ultimi anni nelle scuole del nostro territorio, dove la presenza di alunni stranieri è divenuta ricchezza culturale.

Al termine dell’incontro i rappresentati di Convochiamoci per la Pace si dichiarano soddisfatti per la chiarezza e la disponibilità dimostrate e osservano che sono presenti numerosi punti di contatto tra quanto esposto dal candidato sindaco e quanto espresso in termini di linee generali di intervento nella propria lettera aperta del 21 marzo. Relativamente alla partecipazione alla serata di confronto pubblico sul tema che la rete sta organizzando per mercoledì 10 maggio alle ore 21 (luogo da definire), e al quale tutte le forze politiche sono invitate, anche Rescaldina, come già Minardi ha avuto modo di fare, esprime la propria disponibilità. Nelle prossime settimane Convochiamoci per la Pace incontrerà anche gli altri candidati sindaci, riportando poi quanto emerso attraverso i mezzi di comunicazione e la pagina facebook dedicata “Migranti e richiedenti asilo a Magenta: che fare?”.

Questo articolo fa parte dell'archivio di Ticino Notizie e potrebbe risultare obsoleto.

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