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Metti una giornata d’inverno in un museo … di Laura Giulia D’Orso

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Attenzione: questo articolo fa parte dell'archivio di Ticino Notizie.

Potrebbe contenere informazioni obsolete o visioni da contestualizzare rispetto alla data di pubblicazione.

Sarà capitato a molti di essere interessati ad un evento, di voler visitare una mostra o un museo ma non trovare nessuno con cui poter condividere il vostro piacere. Pochi decidono di andare da soli, gli altri, la maggior parte di noi, e mi ci metto anche io, rinunciano. Se è vero pero che “la bellezza salverà il mondo” (Todorov Cvetan), due coniugi franco americani devono aver pensato che condividere la bellezza con altri interlocutori sarebbe stato più interessante e semplice. Così Aurélie Hayot e Timothy Heckscher hanno creato un’app innovativa ma soprattutto gratuita Muzing:

L’app è disponibile da settembre 2019 e favorirebbe gli incontri al museo, a teatro o nei luoghi di cultura fra persone con gli stessi interessi e desideri. Ciò significherebbe visitare non da soli.

Il funzionamento è molto semplice: Muzing incrocia diversi algoritmi per trovare affinità, gusti e geolocalizzazioni per creare le preferenze affini. Poi suggerisce un calendario di eventi e mostre distribuite sul territorio delle grandi città in cui il servizio è già attivo.

 

Lo slogan dell’app è infatti: cultural safe spaces with people who like what you like. Il risultato è una selezione di persone, apparentemente amanti dell’arte e che presumibilmente vorrebbero visitare le stesse mostre o gli stessi musei. L’intento dei creatori non è permettere alle persone di incontrarsi, nel senso romantico del termine, ma in generale di facilitare la possibilità di conoscere e condividere esperienze con persone affini ai propri gusti artistici. Insomma, l’app che è stata definita il “tinder dei musei”, permette di selezionare digitalmente le proprie affinità artistiche (forse qui la grande differenza con le altre app di dating) ed insieme scoprire i luoghi dell’arte e della cultura cittadini. Ovviamente l’attenzione deve essere un dovere come per tutti i “social”.

L’idea sembra geniale, soprattutto in Italia, dove l’arte, la bellezza e gli eventi fioriscono in ogni dove, inoltre sostiene e promuove istituzioni culturali e musei che magari sfuggono ad un poco attento sentore degli amanti di tutte le arti.

A pochi mesi dall’attivazione del circuito, in Italia, nelle città di Milano, Roma e Napoli, le città scelte per fare da apripista, gli iscritti sono aumentati in maniera esponenziale.

Il marketing culturale, qualunque esso sia, va sempre bene. E se riesce ad aumentare anche di pochi visitatori l’audience di un museo allora è condivisibile.

Infatti Muzing non si rivolge solo agli utenti ma ai musei stessi, che attraverso la piattaforma possono raggiungere facilmente il pubblico, il fruitore interessato, condividendo con gli utenti dell’app il proprio calendario, gli eventi, le mostre in programma. Supera perciò i confini della consueta app di dating, diventando uno strumento per la promozione culturale.

L’app infatti permette anche a piccole realtà locali e circoscritte o limitate ad un certo territorio di entrare nel circuito diventando una vetrina. Una sorta di sponsorizzazione, un passaparola, la creazione un network.

La strada verso lo “svecchiamento” della conoscenza del mondo artistico è lunga ma speriamo che la tecnologia e questa app possano essere considerate un catalizzatore anche di presenze giovanili, che permetta di incanalare il flusso di risorse, economiche ed umane, nella giusta direzione.

 

Laura Giulia D’Orso

 

Questo articolo fa parte dell'archivio di Ticino Notizie e potrebbe risultare obsoleto.

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