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Mesero, disoccupato si racconta: “Lavoro in nero quattro notti alla settimana per pochi soldi” (VIDEO)

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MESERO Se il periodo attuale è difficile per tutti per chi non ha un lavoro è addirittura impossibile. Pier Gabriel Torrente ha 46 anni, ha perso l’occupazione stabile che aveva fino a due anni fa e, ad oggi, vive con pochi soldi alla settimana rigorosamente in nero. Abita a Mesero ed è solo uno dei tanti esempi di persone che non hanno un futuro e stanno perdendo ogni speranza per ritrovarlo. Unica fortuna, se così si può dire, il fatto di non avere una famiglia da mantenere. Ha una preparazione scolastica che si è fermata alle scuole medie inferiori e nessun altro introito, se non qualche aiuto dai genitori.
“I servizi sociali del comune di Mesero mi aiutano dandomi qualche indicazione – ha detto – ma sembra quasi che tutte le porte per uno come me siano perennemente chiuse. Ho provato di tutto, ma senza alcun successo”. Torrente non percepisce altro. Non ha reddito di cittadinanza e gli è stata riconosciuta l’invalidità per alcuni problemi di salute, ma ad una percentuale tale da non poter usufruire di un trattamento economico mensile. Questo però non gli ha impedito di continuare a fare volontariato e a praticare il karate dove ha raggiunto il livello di istruttore. Cosa fa per sopravvivere? Da quando non ha più lavoro gli è stato indicato un corso per badanti e assistenti familiari che ha frequentato a Magenta. Tutte donne straniere, lui era l’unico uomo. Un mondo dove c’è tanta richiesta di lavoro, ma quasi tutta al femminile. Inventarsi badante dopo i 40 anni è poi un’impresa ardua. E’ un lavoro duro nel quale le competenze devono essere ai massimi livelli.

“Da circa un anno lavoro tutte le notti da una donna anziana che non necessita di assistenze particolari – racconta – dalle 22 alle 5 del mattino, dal lunedì al giovedì. Tengo compagnia a quella signora, ma non posso certo dire di avere risolto i miei problemi. In un mese guadagno poco più di 150 euro, appena sufficienti per la benzina che serve per raggiungere la sua abitazione. Mi piace quello che faccio perché aiuto una persona, ma devo pensare anche al mio futuro”.

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