Un varco di accesso e uno di uscita, aree ‘recintate’ e perimetrate, misurazione della febbre con termoscanner e ingressi contingentati con 2 persone per ogni banco, il tutto sotto il controllo della vigilanza. Sono le proposte degli ambulanti per poter riaprire anche i mercati all’aperto, per quanto riguarda i soli banchi alimentari.
La richiesta, ha spiegato Nicola Zarrella, presidente dell’associazione nazionale della categoria, e’ stata inviata alla Regione Lombardia, al governatore Attilio Fontana, all’assessore allo Sviluppo economico Alessandro Mattinzoli e a Gianmarco Senna, presidente della Commissione Attivita’ Produttive.
“Spero che al piu’ presto, magari in una settimana, arrivi un’ordinanza come quella dei mercati coperti” perche’ “la nostra proposta viene attuata anche in altre regioni, ad esempio in Veneto – ha chiarito Zarrella – e abbiamo diversi sindaci della provincia di Bergamo e Milano che sono disposti a attuare” questo protocollo “per dare anche un servizio in piu’ anche al vicinato”. La vendita di alimentari “non puo’ essere un servizio esclusivo della grande distribuzione: vogliamo lavorare e non gravare sullo Stato con i 600 euro”, ha aggiunto il presidente chiarendo che in in Lombardia sono circa 18700 gli ambulanti, di cui il 30% sono banchi alimentari.
Gli ambulanti, ha concluso Zarrella, sarebbero disposti a sostenere le spese della vigilanza e a riaprire “con tutte le cautele e i dovuti accorgimenti e selezionando i mercati, perche’ non in tutti gli spazi e’ possibile applicare quanto chiediamo”.