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Dall'archivio:

Mentre i runner corrono alla StraMagenta i magentini dormono, desolazione lungo il percorso

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Attenzione: questo articolo fa parte dell'archivio di Ticino Notizie.

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MAGENTA Sia ben chiara una cosa. Nulla da dire sull’organizzazione della StraMagenta, ancora una volta impeccabile. L’impressione è però che alla stragrande maggioranza dei magentini ben poco importi di una mattinata interamente dedicata alla corsa. Anzi, siamo convinti che molti di loro ne farebbero volentieri a meno. Sicuramente qualcuno, uscendo in auto, avrà imprecato nel trovare la strada bloccata. Gli porgiamo le scuse. Ma pensiamo a quanto siamo indietro rispetto agli altri paesi. Facciamo il paragone tra due corse alle quali ho partecipato a distanza di sette giorni.

Domenica scorsa ero alla mezza maratona di Marrakech e l’ho trovata splendida. Non solo organizzazione perfetta, ma la gente sulla strada incitava senza sosta i runner provenienti da tutto il mondo. Chi si trovava al semaforo spegneva il motore, scendeva dall’auto e invogliava i partecipanti a dare il massimo, dal primo all’ultimo. Centinaia i bambini pronti a darti il cinque lungo il percorso, tantissimi i figuranti in costume locale che intonavano pezzi del posto per farti apprezzare le loro tradizioni. E siamo nel Marocco, paese che troppo spesso prendiamo di mira considerandolo inferiore (considerazioni che solitamente vengono fatte da chi non viaggia mai). Questa mattina a Magenta era la desolazione totale. A parte un numero esiguo di persone che si trovavano in piazza Liberazione (per puro caso, di certo non per la corsa) all’esterno non c’era anima viva. Passare lungo le strade della periferia, dopo la chiesa di San Rocco verso via Melzi per poi scendere lungo via Rosolino Pilo, è stato come correre nel nulla. Una corsa può anche avere un’organizzazione da trenta e lode, ma non trovare nessuno lungo le strade fiacca lo spirito.

Abbiamo ancora molto da imparare. Una volta l’anno, per tre, quattro ore e non di più, si può pensare ad una mattinata diversa dal solito. Durante la quale coloro che detestano il running si mettono l’anima in pace e scendono in strada ad applaudire chi corre. Uno sport che non fa male a nessuno. Anche in questo caso serve un cambio di mentalità, e non è affatto semplice cambiare la visione delle cose di chi non ha intenzione di cambiarla.

 

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