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Masterplan Malpensa 2035, il Comitato Cittadini presenta le osservazioni

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MALPENSA – Nel rispetto dei termini assegnati dalla procedura di VIA – Valutazione Impatto Ambientale relativa al Masterplan Malpensa 2035, abbiamo proceduto al deposito delle nostre osservazioni. Gli aspetti sui quali abbiamo focalizzato la nostra attenzione hanno riguardato l’illegittimità della procedura di VIA in danno di tutti gli enti territoriali piemontesi, per la loro mancata convocazione come soggetti interessati a presentare le osservazioni al Masterplan, ma soprattutto la carenza di presupposti di legge e di documenti determinanti ai fini della presentazione del Masterplan stesso. Preliminarmente alla presentazione di quest’ultimo, ENAC e SEA devono rispondere agli interrogativi posti in merito all’adempimento degli Articoli 707, 714 e 715 del Codice Della Navigazione e relative Mappe di vincolo ed alla configurazione attuale delle piste, dei terminal e dei piazzali; ciò in ragione del fatto che la situazione attuale è priva di riscontri documentali certi. Malpensa ancora ad oggi, dopo • il “Rapporto sugli Aeroporti Italiani aperti al Traffico Aereo Civile e sulle Condizioni dello Spazio Aereo“ di cui Decreto 275/13 dal Ministro dei Trasporti e dell’Aviazione Civile del 24/05/1972 • il ”Rapporto sulla Situazione degli Aeroporti Italiani “-ItalAirport del 1983 • lo “ Studio sullo Sviluppo Futuro della Rete Aeroportuale Nazionale“ di Oneworks, KMPG, Nomisma – 2009 non ha ancora fornito prova di avere provveduto alla acquisizione degli standards previsti del Regolamento (UE) n. 139/2014.

Nelle nostre osservazioni abbiamo altresì evidenziato come la VAS – Valutazione Ambientale Strategica e la VIS – Valutazione Impatto Sanitario debbano essere tassative e preliminari alla VIA, specialmente per un ambito aeroportuale quale quello di Malpensa che impatta gravemente sui territori del Piemonte e della Lombardia, sull’ambiente e sull’ecosistema di entrambe le Regioni e sulla vita dei singoli, siano essi da una parte o dall’altra del Ticino. Malpensa non è un aeroporto solo lombardo, non lo è mai stato e né lo sarà mai; inutile continuare a sostenere, sulla base di dati e rilievi tecnici del tutto discutibili e facilmente contestabili, che l’impatto dell’attività aeroportuale così come quello di questo Masterplan gravano solo sulla Lombardia. Basta leggere le proiezioni e le simulazioni di incremento del traffico aereo da qui al 2035 per rendersi conto già oggi del danno incommensurabile che verrà causato anche al Piemonte.

Avv. Ferruccio Gallanti – Presidente del Comitato

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