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Massimo Moletti, l’Eurovision Song e i Maneskin. ‘Competizione mediocre, ma la vittoria dà lustro all’Italia’

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Egregio direttore , l’eurovision song contest ex eurofestival e’ una manifestazione canora non degna di nota !!!infatti tranne rarissime eccezioni i partecipanti e le canzoni gara non sono degne di  nota e sono di una mediocrita’ imbarazzante !!l’italia non ha mai creduto in questo baraccone insipido e senz’anima e cultura tanto da non partecipare tra fine novanta e inizio 2000 ,per piu’ di due lustri non ha mandato piu’ cantanti a questo festival dell’omologazione culturale !!oggi pero’ si sa comandano gli sponsor e una platea cosi ampia anche fuori dai confini europee fa gola a molti …

Una manifestazione che si trascina dal 1956 ,65 anni di non cantabili e non storiche canzonette tutte uguali…ma l’ultima edizione hanno trionfato i nostri maneskin …che vanno ad aggiungersi alle vittorie italiane di Gigliola Cinquetti con “non ho l’eta” :(seconda nel 1974), al grandissimo Toto Cutugno 1990 con insieme …Il gruppo rock alternativo romano sono un segno di luce in una serata dove potevi mettere il cantante di san marino al belgio e quello del portogallo a malta ..simbolo che la multiculturalita’ in europa non da frutti sperati ..ma il genio puo’ nascere pure nel nulla musicale di questa goffa e insulsa manifestazione ,ricordiamo che da questa miseria sono usciti gruppi storici come gli “abba”,gli inglesi “brotherhood of man ” e celin dion che nel 1988 vinse per la svizzera …

La regola della musica bella e’ il coinvolgimento e la pelle d’oca se una musica non fa questo e’ out buona solo per le monotone e orecchiabili radio popolate da gente senza gusto e tatto musicale che ha portato la musica a una monotonia incredibile ,forse piu’ di internet colpevoli di questo sfascio musicale

Pero oggi dobbiamo tributare i Maneskin che rappresentano il bello che c’e’ ancora in italia , un gruppo capace di unire il rock metal alla musica italiana e restare italiani anche nel sperimentare nuovi suoni non consoni alla nostra musica , il loro brano e’ l’esempio classico dell’italianità’ positiva che quando mescala la sua immensa cultura e prende il buono dall’estero e’ invincibile …

Toto Cutugno italiano per antonomasia snobbato in patria ma osannato all’estero era l’esempio di una musica italiana classica ma trasformatrice dominante nel mondo ,la sua vittoria in un italia influenzata dagli anni 80 appena terminati e da un paese positivo erano conoramento alla vittoria dell’oscar e alle notti magiche che poi con gli anni 90 finirono in tangenti e arresti..il gruppo romano invece rappresenta un italia che ha grandi risorse e talenti ancora e da scoprire e soprattutto lanciare perché l’europa e’ la nostra casa ..

Il taglio del loro brano e’ un classico esempio della versatilita’ e ecletticita’ italiana che piace nel mondo ,per troppo tempo abbiamo inseguito l’europa essendo supini ma noi siamo italiani e il nostro dna artistico e poliedrico creativo viene fuori..

l’italia cambia ma non deve farsi assorbire certo l’italia del 1964 di Gigliola Cinghuetti non c e’ piu’ perché ‘ ogni periodo vive la sua stagione e bisogna studiare e ricordare per poter proporre modifiche ,io auguro ai maneskin tanta fortuna e gloria come i vincitori svedesi del 1974 ma resta il fatto che il loro nome passera’ alla storia anche se di una manifestazione non eccelsa e questo deve farci perdere quel senso troppe volte di inferiorita’ e vergogna che proviamo contro l’europa …

bravi ragazzi avete riportato una vittoria italiana dopo piu’ di tre decenni sono piccoli segnali ma una ripresa di qualita’ e competenza si vede anche da questi bei momenti perché  emulazione del bello e del buono porta sempre una crescita …

Un0altra cosa bella dell eurovision e’ una serata sola di gala e due di pre gala forse san remo deve prendere spunto ,in fine sarà stata musica per lo piu’ mediocre ma volontà a mille ,scenografia perfetta e sempre meglio dei reality blasfemi ..grazie maneskin avete portato un poì di luce in un paese troppo ingrigito ma che ha segnali di risalita

Massimo Moletti, duca di Saronno

MASSIMO MOLETTI DUCA DI SARONNO

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