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Magneti Marelli, i sindacati chiedono garanzie (anche per Corbetta)

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Attenzione: questo articolo fa parte dell'archivio di Ticino Notizie.

Potrebbe contenere informazioni obsolete o visioni da contestualizzare rispetto alla data di pubblicazione.

 

CORBETTA – Nel pezzo pubblicato stamani si parla del via alla cassa integrazione negli stabilimenti Magneti Marelli di Bologna e Crevalcore.

Un fatto che sta preoccupando analisti del settore auto (in una fase tutt’altro che florida, in Europa e non solo) ed ovviamente anche i sindacati.

In un pezzo apparso su BorsaMagazine si legge che l’azienda (passata nel 2018 a proprietari giapponesi e ad un fondo di investimento) ha anche spiegato le ragioni di questa scelta. Pur non avendo mai presentato nessun piano di crescita o delle prospettive aziendali future, Marelli ha dichiarato che dietro tutto ci sono le fluttuazioni del mercato automotive. La crisi non colpisce solo l’Italia, ma tutto il mondo. Di conseguenza, gli ordini per la fabbrica di Bologna sono drasticamente calati e i componenti auto e moto risultano in esubero e invenduti.

La Fiom ha già chiesto che la cassa integrazione sia accompagnata da rotazione e maturazione di tutti gli istituti contrattuali. Misure simili stanno per arrivare anche negli stabilimenti in Piemonte e in Basilicata.

Per lo stabilimento di Crevalcore, la cassa integrazione riguarderà 280 dipendenti su 350. Verrà risparmiato solamente il settore fonderia, per il resto tutti a casa. Situazione simile nello stabilimento di Bologna, dove in cassa integrazione ci finiranno 630 lavoratori su 800. E pensare che proprio lo stabilimento di Bologna è uno dei principali “cervelli” del gruppo. L’unico settore che verrà risparmiato è quello dei motori elettrici: e questa potrebbe essere una buona notizia per Corbetta, dato che lo stabilimento è interessato- scrive la stampa specializzata- dai nuovi motori elettrici della Lamborghini.

Per quanto riguarda il mese di settembre, ha dichiarato Fiat Chrysler, in Italia la casa automobilistica ha venduto 31.418 auto, +11,43% in più dello stesso mese del 2018, con una quota di mercato al 22,1% (dal 22,49%). Nel complesso, la Motorizzazione ha immatricolato poco più di 143 mila autovetture, +13,4% rispetto a settembre 2018.

Ma ormai Marelli è un player internazionale e non più dipendente solo dall’ex Fiat: parliamo di un colosso che nel 2016 (la Marelli appunto) ha fatturato più di 7 miliardi di euro.

Ora però i sindacati, chiedendo anche il coinvolgimento di Regione Lombardia, chiedono un tavolo di confronto sul settore auto.

Questo articolo fa parte dell'archivio di Ticino Notizie e potrebbe risultare obsoleto.

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