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Dall'archivio:

Magenta, via Garibaldi in rosso. Le reazioni del mondo del commercio: “Serve chiarezza, basta dire che non ci sono i soldi per far altro….”

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MAGENTA –  Che qualcosa andasse fatto e anche in fretta, è un dato di fatto. Così come che la Via Garibaldi, ad ogni buon conto rischia di essere l’unica opera pubblica messa in cantiere dall’Amministrazione di Chiara Calati. Le foto che abbiamo pubblicato in evidenza così come qui di seguito danno la cifra del degrado in cui si trova quella che nei mitici anni ’80 veniva definita come “la via dello shopping” per eccellenza.

Marciapiedi disconnessi, con pericolosi buchi ai lati, facciate di palazzi in stato decadente – salvo qualche intervento virtuoso da parte di privati cittadini vedi foto subito – strada piena di rattoppi, serrande abbassate con l’ultimo ‘sfregio’ – più che altro culturale  – di aver trasformato quello che era un negozio di vicinato con una forte funzione sociale voluta dall’allora don Cesare Tragella, nell’ennesima (con rispetto parlando) pizzeria gestita da chi oggi mette i soldi in questo genere di affari.  Questa è oggi la via Garibaldi.  Con alcune consolidate attività che vanno avanti pur facendo fatica e difendendosi da una concorrenza sempre più agguerrita, attraverso la storia della loro attività e una clientela affezionata.

Logico dunque che su Via Garibaldi si dovesse fare qualcosa. Il progetto solo abbozzato dall’allora amministrazione Invernizzi con l’Assessore Enzo Salvaggio – la minoranza dell’epoca con Felice Sgarella in testa ha sempre parlato di un foglio appena schizzato lasciato in un cassetto del Comune – è stato ora sostituito da un nuovo intervento sostanziale, che è stato presentato nei giorni scorsi dall’Amministrazione ad una delegazione di negozianti della via.

Non torniamo sui contenuti di questo progetto, di cui abbiamo già detto molto nell’articolo pubblicato stamani dal nostro quotidiano on line. Restano le perplessità, invece, per quanto riguarda la scelta politica fatta dall’Amministrazione. Ossia, quella di cancellare lo storico pavè e di metterci l’ormai invalso asfalto rosso, utilizzato peraltro anche dalla Giunta Invernizzi per un tratto di quello che oggi oggettivamente è l’arlecchino della via Roma.  Scelta quella per via Garibaldi, in buona sostanza, legittimata dalla scarsità di fondi a disposizione nelle casse dell’erario di piazza Formenti. Sarà ma la domanda che sorge spontanea,  e che anche alcuni negozianti, a partire dai titolari di Rossoni Abbigliamento, una delle suddette attività storiche della via – ormai prossima a festeggiare i 40 anni di attività, intende rivolgere alla Giunta cittadina è la seguente: “Come si coniugano le parole del Sindaco in cui si dice che la via Garibaldi dovrà diventare sempre più parte integrante del centro storico cittadino, con la scelta di utilizzare una tipologia di materiale certamente meno nobile rispetto all’originario pavè?”.

Da vecchi cronisti ricordiamo che all’epoca dell’Amministrazione di Luca Del Gobbo, era stato commissionato un dossier sull’arredo urbano cittadino, ad uno importante studio di design (lo Studio Giugiaro ndr) con l’obiettivo dichiarato di dare a Magenta un’identità, un’anima, secondo un progetto coordinato del centro storico. Stesse fioriere, stesse panchine, marciapiedi con lo stesso stile, fondo del sedime stradale coerente con una medesima visione.  Francamente non sappiamo dove sia finito quello studio, sei mai si trovi ancora in qualche cassetto del Comune. Resta il fatto che oggi con buona pace delle Amministrazioni che si sono succedete in questi anni, il centro storico di Magenta sembra un arlecchino. Un pezzo fatto in un modo, l’altro in un altro ancora, la via Roma addirittura con tre stili diversi (asfalto rosso magenta, vecchio pavè conservato, porfido…..).

Beninteso, chi scrive non ha nulla contro il nuovo asfalto scelto dall’Amministrazione, resta il fatto, che come si dice dalle nostra parti, il centro di Magenta continua ad assomigliare sempre più ad una scarpa e ad una ciabatta. Difficile allora parlare di appeal del salotto buono cittadino o di centro commerciale naturale. A proposito, chiediamo lumi all’Associazione del Commercio di via Volta: ma il famoso progetto del Distretto che fine ha fatto? Ci eravamo lasciati ai primi di maggio con un “è quasi tutto pronto” e siamo a fine ottobre. Il progetto è andato disperso nella prima nebbiolina mista a pioggia di queste giornate?  In realtà va detto che l’Associazione del Commercio ha compiuto tutti i suoi passi, e di recente ha anche nominato il segretario Simone Ganzebi come componente della cabina di regia. Dunque, diamo a Cesare quel che è di Cesare. 

F.V.

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