BAREGGIO/MAGENTA – “Non mi meraviglio che questi personaggi ci diano degli ignoranti, in modo da far credere che l’immagine dell’islam come religione intollerante e violenta sia soltanto un mito creato da razzisti immaginari.
Una modalità già vista in molti Paesi europei dove gli islamici in minoranza e deboli politicamente ricorrono alla menzogna, la Taqiyya, in modo da mettersi in buona luce e quindi insediarsi indisturbati mentre in realtà architettano l’instaurazione della Sharia ovvero la legge islamica”.
Così Silvia Scurati, consigliere regionale della Lega, commenta le accuse rivoltele da Munib Ashfaq, portavoce dell’associazione islamica Moschea Abu Bakar di Magenta.
Sul suo profilo Facebook, Ashfaq accusa la Lega, Silvia Scurati e il vice sindaco di Magenta
Gelli, di aver volutamente frainteso gli obiettivi alla base della nascita della lista civica Nuova Italia.
“Appare ridicolo che ci accusi di aver interpretato le sue intenzioni di voler creare un partito islamico quando in varie interviste, su testate nazionali e locali, parla chiaramente di richiesta proveniente dai musulmani di Magenta con addirittura un sindaco musulmano”, prosegue Scurati.
“Poi cambia versione e si dichiara favorevole ad un sindaco non musulmano mentre posta sul suo profilo Facebook un titolo di un giornale che riporta l’espressione non equivocabile di Gli islamici
vogliono una lista per le elezioni.”
Una confusione che secondo Silvia Scurati non è affatto casuale: “Non possono che aumentare i sospetti nei loro confronti, a maggior ragione quando professano la loro amicizia verso le comunità di altri fedi religiose, la lealtà alle leggi dello Stato in cui vivono o la natura pacifica e democratica dell’Islam. Sospetto che si tratti di un gruppo che camuffa le richieste religiose sotto l’attività politica, protetto dai nostri diritti sulla libertà di espressione e di religione.”
