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Magenta: scoppio nella ex Novaceta, ustionato un senza tetto portato al Niguarda in codice rosso (FOTO)

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MAGENTA Un incendio alla ex Novaceta di Magenta. E una persona ustionata trasferita all’ospedale Niguarda. E’ accaduto ieri all’interno dello storico ex stabilimento di viale Piemonte a Magenta. Poco dopo mezzogiorno si è sentito uno scoppio con relativo incendio. Cos’è accaduto? Un uomo senza fissa dimora è entrato nell’area di viale Piemonte. Forse era in cerca di qualcosa o magari voleva sistemarsi per la notte mettendosi al riparo dalle temperature molto basse di questi giorni.

E’ entrato in un magazzino diroccato dove c’erano delle bombole di gas e degli acidi. Forse quell’uomo teneva in mano una sigaretta accesa e ha causato uno scoppio. Le fiamme lo hanno investito bruciandogli i vestiti. L’uomo, in preda al panico, è uscito di corsa dalla ex Novaceta e, sempre correndo, si è diretto verso la vicina stazione ferroviaria dove sono stati allertati i soccorsi. Sul posto sono giunti i vigili del fuoco volontari di Inveruno per le operazioni di spegnimento all’interno dell’ex stabilimento. Oltre ad un’ambulanza e ai carabinieri della stazione di Magenta che si sono occupati dell’ustionato. Una persona di nazionalità romena che è stata sottoposta ai primi trattamenti sul posto, prima di essere trasferita, con il codice rosso, all’ospedale Niguarda di Milano, nel reparto dei grandi ustionati. Chi era quell’uomo? Uno sfortunato che era in cerca di qualche oggetto oppure non aveva altro luogo dove ripararsi se non gli edifici ormai degradati della ex Novaceta.

Non è certo l’unico che si serve dell’area di viale Piemonte per trovare riparo. Un’area non ancora bonificata e, quindi, pericolosissima. I locali dove un tempo erano collocati gli uffici, quelli sulla sinistra appena dopo l’ingresso principale, appena arriva la stagione fredda vengono utilizzati dai senza tetto. Era così anche nei due inverni appena trascorsi dove le stanze erano zeppe di cibo avanzato, coperte e perfino escrementi. E non è nemmeno la prima volta che si verifica un problema. Il rischio di fasi male all’interno dell’ex stabilimento è sempre presente. E’ successo anche a due tossicomani che si servivano dell’ex casamatta per il trattamento delle acque reflue posta fuori dall’area dello stabilimento. Ma l’intera ex Novaceta è una vera polveriera. Ad oggi non è possibile sapere quanto amianto vi sia ancora sepolto tra le rovine di un luogo che diede lavoro a migliaia e migliaia di famiglie nel magentino. Le bombole di gas esplose ieri testimoniano che i pericoli, all’interno di quei 220mila metri quadrati, sono dietro l’angolo. Il 23 gennaio di quest’anno si era verificato l’ultimo incendio, prima di quello di ieri. Era il tardo pomeriggio e qualcuno si era messo a bruciare alcune suppellettili per scaldarsi. Ad un certo punto non è più riuscito a controllare il fuoco che si espandeva e sono dovuti intervenire due mezzi dei vigili del fuoco per domarlo. In quell’occasione nessuno riportò ferite.

Ma purtroppo, a distanza di tempo non è cambiato ancora nulla. La ex Novaceta resta vergognosamente un’area dismessa, degradata e pericolosa.

G.M.

Questo articolo fa parte dell'archivio di Ticino Notizie e potrebbe risultare obsoleto.

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