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Magenta rinnova il gemellaggio con Sant’Anna di Stazzema. Per il Comune presente Massimo Peri

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MAGENTA –  Anche quest’anno Magenta ha reso omaggio ai martiri di Sant’Anna di Stazzema. Questa mattina una delegazione con il gonfalone del Comune con il capogruppo di NOI con l’Italia Massimo Peri è salito nel paesino della Versilia teatro di uno dei più spaventosi eccidi della Seconda Guerra Mondiale.  Con lui il presidente di ANPI Magenta Domenico Cuzzocrea e numerosi esponenti dell’associazione magentina.

Fu un atroce crimine commesso dai soldati nazisti della 16. SS-Panzergrenadier-Division “Reichsführer SS”, comandata dal generale (GruppenführerMax Simon, e da membri della 36ª brigata “Mussolini” travestiti con divise tedesche, iniziato all’alba del 12 agosto 1944 a Mulina e concluso nel tardo pomeriggio a Capezzano Pianore. 

Complessivamente furono trucidate 560 persone, di cui ben 130 bambini, alcuni di questi piccolissimi.  Il gemellaggio tra Magenta e Sant’Anna di Stazzema era stato sottoscritto il 25 aprile 1975 nel trentennale della Liberazione dal Nazifascismo, ed approvato dal Comune di Stazzema con delibera del Consiglio Comunale n. 73 del 23.04.1975 per unire due luoghi importanti della storia d’Italia. Il Gemellaggio fu sottoscritto a Magenta all’epoca del Sindaco Senatore Ambrogino Colombo da sempre una delle figure che in città ha più tenuto vivo questo importante patto d’amicizia.  Buselli sindaco allora di Sant’Anna di Stazzema mandò nella cittadina lombarda un “pugno di terra raccolta sulla piazza della Chiesa dove ebbe luogo l’ecatombe più cruenta e dove il parroco Don Innocenzo Lazzeri, medaglia d’oro al Valor Civile, si offerse per primo ed invano per la salvezza di tutto il popolo”.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

LE PAROLE DI MONITO DELL’EX SINDACO GIULIANA LABRIA

Giuliana Labria a una manifestazione (anno 2000)

Il 12 agosto 1944 la ferocia nazifascista che devastava l’Italia e l’Europa impose il suo tributo di sangue agli abitanti di Sant’Anna di Stazzema. Una pattuglia di criminali in divisa, bestie inferocite senza neanche la parvenza di esseri umani, trucidarono 560 tra uomini, donne e bambini, anche piccolissimi. Da Sindaco di Magenta ho visitato quei luoghi, che sembra grondino sangue, anche a distanza di tanti anni. Ho partecipato, ogni anno del mio mandato, alla commemorazione di quell’eccidio, di cui non mi dimenticherò mai, e ne ho ricavato, prima di tutto per me stessa, spero, una lezione. Se qualcuno è stato capace di fare questo, non esiste democrazia, non esistono leggi, regole o Costituzioni, che possano impedire che questo si ripeta. Esistono solo la nostra attenzione, la nostra sensibilità umana e civile, la nostra capacità di percepire ogni segnale, anche minimo, di risveglio della ferocia. Sta poi alla nostra responsabilità e al nostro coraggio reagire come si deve, senza esitazioni e senza paura.

 

 

 

 

F.V.

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