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Magenta, Ri-Parco Bene Comune: alla ricerca della verità Copia

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MAGENTA – Quella che Ticino Notizie vi racconta oggi è una vicenda iniziata a metà degli anni 2000, in concomitanza della liquidazione e poi fallimento – le aule di tribunale sentenzieranno che quello fu un fallimento orchestrato con tanto di imputati e condanne – della gloriosa Novaceta, e che ci porta fino ai giorni nostri, al singolare epilogo dell’associazione RI -PARCO BENE COMUNE  guidata dall’allora compianto e scomparso poco più di un anno fa Orazio Maccarone e ora proseguita con la chiameremo per semplicità (MA CON MASSIMO RISPETTO) RI- PARCO BENE COMUNE ‘BIS’ che grazie a questa nostra inchiesta e alla testimonianza di Mario De Luca, avrebbe finalità – peraltro è bene chiarirlo a tutto tondo assolutamente lecite –  in evidente contrasto con quello che era il progetto iniziale di recupero dell’area Novaceta e dell’ex Cral.

“E’ una storia che va raccontata – spiega Mario De Luca, tra gli animatori del primo e ‘originale’ RI -PARCO BENE COMUNE e prim’ancora del Movimento Popolare Dignità & Lavoro che si è battuto perchè la vera storia della Novaceta venisse a galla – per onore di verità ma soprattutto, per una questione di rispetto verso quelle oltre 2.000 firme che raccogliemmo all’epoca ancora dell’Amministrazione di Luca Del Gobbo con una mozione che mise tutti d’accordo per il bene della città”.

Il progetto di quella mozione e di tutto il lavoro che è stato fatto in questi anni è presto detto, lì da vedere: innanzi tutto, disinnescare una ‘bomba ecologica’ qual è la Novaceta dove ancora abbonda amianto e altre sostanze pericolose per la Salute dei cittadini – dell’argomento di recente De Luca – ha parlato con l’Assessore Laura Cattaneo, rispetto ad un impegno assunto dalla precedente Amministrazione Invernizzi ma che sarebbe ben lungi dall’essere stato portato a termine. 

E soprattutto perché il progetto per l’altra porzione di area Novaceta è sempre stato solo uno: ovvero, quello di ridare alla città un parco pubblico, con un luogo ricreativo e di socialità (come fu il CRAL Novaceta per i suoi lavoratori ndr) associato ad ampi spazi dove praticare sport. In altre parole, un grande polmone verde per il quartiere Nord in primis, affiancato da un’area dove potersi ritrovare, cosa di cui a onor del vero, nella zona Nord di Magenta ci sarebbe bisogno (a parte la Parrocchia Sacra Famiglia e Villa Colombo infatti non c’è molto altro). 

 

Magenta,  Maggio 2017- Incendio nei locali dell’ex cral della Novaceta

Ma veniamo ai fatti di questi anni che vedono curiosamente il coinvolgimento anche di personaggi che poco o nulla c’azzeccano con Magenta e di personaggi politici come il Senatore Gigi Malabarba di Rifondazione Comunista, che lasciò il suo posto in Parlamento con un gesto nobile ad Heidi Giuliani nel 2006, (e a cui L’Espresso all’epoca riservò invece un articolo piuttosto duro dal titolo “Dimissioni costose” i cui contenuti mettevano in evidenza una serie di contropartite anche economiche che Malabarba avrebbe avuto in cambio, appunto, per quelle dimissioni ndr). Ma di questo c’interessa relativamente. 

“Interessa invece rimarcare – sottolinea De Luca – come mai Malabarba che storicamente si è sempre battuto per i diritti dei lavoratori dell’ex Novaceta ad un certo punto sia oggi tra i principali sostenitori e ispiratori delle finalità che muovono il ‘nuovo’ RI-PARCO LUOGO COMUNE. Una cosa visti i rapporti anche di sincera amicizia e stima che avevo verso di lui, mi ha  non poco lasciato sorpreso”. 

Tant’è che De Luca che fu licenziato in tronco dalla Novaceta nel 2005 – ma continuò a battersi perchè i lavoratori rimasti riuscissero a percepire lo stipendio fino al 2009- ci evidenzia come nella rete dei 93 punti vendita del progetto FuoriMercato  http://www.fuorimercato.com/93-punti-fuorimercato.html

sia stato inserito anche Ri-Parco Bene Comune. Una cosa bizzarra, visto che l’Amministrazione Calati che è in forte ritardo su quell’area Novaceta non ha dato alcuna autorizzazione in proposito, tanto più rispetto a cosa farci dentro all’ex Cral. 

Ma nel direttivo del nuovo RI-PARCO BENE COMUNE  ci sarebbero anche altri personaggi e sigle ‘foreste’ rispetto a Magenta come la Cooperativa del Popolo di Cisliano – che oggi si occupa anche della nuova pagina social dell’associazione . “Tutte realtà che in passato” ci spiega di nuovo De Luca “mai si erano viste da queste parti e che all’improvviso hanno a cuore la gestione del futuro ‘Parco pubblico’. 

Orbene, il sospetto che si sia fatto avanti un nuovo progetto – ribadiamo ancora una volta a scanso d’equivoci, lecito – ma che poco o nulla c’entra con l’iniziativa solidaristica e un po’ romantica di De Luca e compagni si fa sempre più insistente.

Da lì anche la rottura profonda e a questo punto insanabile tra De Luca e una parte degli storici animatori di RI – PARCO nel giugno del 2019 col quelli del nuovo corso.  Salvo poi convocare poco prima della fine del 2019 una riunione alla quale parteciperanno diversi esponenti di spicco della sinistra, punti di riferimento sul territorio per quel mondo, come Massimo Gatti e lo stesso Malabarba, in cui si cerca di “correggere in corsa” la situazione tornando al progetto originario. Ma concedeteci la battuta, visto che parliamo del mondo della Sinistra, l’esproprio del vecchio RI-PARCO era ormai in corso. E con il nuovo tesseramento che porta alla presidenza di Teresa Oldani, di fatto, il vecchio “board” è del tutto estromesso e archiviato.

De Luca a riguardo, in più di una circostanza, ha sostenuto pubblicamente (e sostiene tutt’oggi) che quel passaggio non sarebbe avvenuto in modo corretto. “I vecchi soci, almeno 120 tesserati, non furono mai convocati, così quella trentina e rotti di esponenti del ‘nuovo’ Ri-Parco ebbero vita facile…. E poi come si fa a cancellare una associazione che esisteva già?.”. 

In tutta questa storia c’è poi un fatto curioso, che allarga il discorso al mondo della sinistra – ma per chi fa e segue la politica non c’è da stupirsi di nulla – sul ruolo del Partito Democratico che almeno in termini di consenso elettorale, anche in vista delle elezioni del 2022, sarebbe quanto mai interessato alla nuova operazione di Ri-Parco.

“Basta guardare chi c’era alla famosa trippata organizzata l’8 febbraio del 2020 nei locali ex Cral  – denuncia De Luca – di fatto, tutti i vertici del PD locale, dal loro candidato sindaco in pectore (Enzo Salvaggio), al suo segretario Rondena, financo ad esponenti di FUORI MERCATO MILANO, così come di questa Cooperativa del Popolo di Cisliano oltre che dell’ANPI Magenta (dove pare che qualche mal di pancia e qualche spaccatura sia in corso già da un po’ di tempo…)”. Tutti interessati al nuovo progetto sul tavolo per l’ex area Cral della Novaceta e al suo parco pubblico?

E’ l’interrogativo che De Luca solleva e che noi di rimando come Ticino Notizie, rilanciamo ai diretti interessati in attesa di avere un riscontro dalla controparte.

 

 

RIPARCO MAGENTA

 

Ma De Luca non ci sta e, soprattutto, non accetta passi in avanti prima del dovuto: “Io mi limito a raccontare i fatti e qui tutto partì, dietro nostro impulso, e grazie alla mozione (occorre dare a Cesare quel che è di Cesare..) del Centrodestra in cui si domandava l’esproprio di quell’area per donarla a Magenta. Stop. Addirittura mi ricordo un ingegner Tino Viglio, all’epoca assessore della Giunta Del Gobbo che propose d’intitolare una via della Città ai lavoratori della Novaceta….”. 

E infatti, quella che abbiamo ripercorso con De Luca non è fantasia ma un pezzo di storia della nostra città. Basta andare a dare un’occhiata ai lavori del Consiglio comunale di quegli anni di ‘battaglia’ per la Novaceta che noi seguimmo da cronisti.

Naturalmente se da un lato l’appello di De Luca e anche il nostro è quello di tornare alla origini – per tutto quello che si farà dopo su quell’area pensiamo che ci sia tempo e spazio per discuterne, e per come la vediamo da liberali e sostenitori del libero mercato non siamo certamente contrari ad iniziative che possano anche avere un remunerazione economica, se imprenditorialmente sane e oneste – dall’altra parte,  quello che preme non di meno all’ex capogruppo di Rifondazione Comunista all’epoca della Giunta Del Gobbo, è quello di risolvere la questione ambientale che rispetto al sedime su cui insiste l’ex Novaceta sarebbe lungi dall’essere portata a termine.

“Il Comune è responsabile per la Salute pubblica dei cittadini e non dimentichiamoci che la centrale termoelettrica dell’ex Novaceta , lo ripeto ancora da ‘addetto ai lavori’ è una bomba ecologica, l’amianto friabile è lì a stretto contatto con le abitazioni di via Pacinotti e via Gallini…..occorre intervenire al più presto”. 

Dunque, un doppio auspicio per De Luca: recuperare lo spirito di un tempo che animò la ‘battaglia’ per la Novaceta e poi del primo RI PARCO, ma anche non tradire ideali e impegni rispetto alla bonifica dell’intera area.

La chiosa di De Luca ci porta infine a Trezzano sul Naviglio dove è avvenuto con i lavoratori della Maflow, poi salvata grazie all’operazione RiMaflow, un percorso che ha delle analogie con Magenta e la Novaceta. 

 

MASSIMO LETTIERI

“Tutti siamo a conoscenza della vicenda di Massimo Lettieri, presidente di Ri-Maflow finito in carcere l’estate di due anni fa a Vallo di Lucania. Massimo ha pagato colpe che non erano sue e quando è tornato in libertà è stato estromesso da un progetto nato da dure lotte operaie che aveva delle finalità che anche in questo caso sono state corrette in corso d’opera…..”. 

E, in effetti, sarà solo una coincidenza, ma tra i punti vendita di Fuori Mercato troviamo anche Ri-Maflow di cui Lettieri prima delle note vicende giudiziarie era anche presidente.

Senza esprimere giudizi di sorta, ci piacerebbe ristabilire la verità, e ottenere risposte ai tanti quesiti sollevati da De Luca in primis.

Fatto sta che oggettivamente sul futuro dell’ex area CRAL della Novaceta e del suo parco ci sono visioni e pensieri contrastanti e obiettivamente distanti da quello che fu la strada imboccata nel 2007. 

L’unica cosa che ci sentiamo da aggiungere è che i tempi sul cosa farci lì dentro,  sono quanto meno prematuri. Visto il forte ritardo che l’attuale Amministrazione sta facendo registrare sia rispetto al futuro dell’ex Novaceta: c’era un piano di logicistica bello o brutto che fosse avanzato dalla Giunta Invernizzi allo stato delle cose non abbiamo notizie di un ‘piano B’ dopo 4 anni di governo cittadino Calati, quanto all’ex Cral e all’idea del parco in città, anche qui non si hanno notizie di atti ufficiali per passare alla parte attuativa, se non un bando per una sorta di concorso d’idee avviato nell’ottobre del 2020. Di cui anche qui non si hanno notizie certe. 

Certo in tutto questo non ci dimentichiamo del Covid ma come segno di ritorno alla vita, non sarebbe male partire anche per l’Amministrazione presentare un progetto serio e articolato rispetto ad una delle aree dismesse storicamente più importanti per il territorio

F.V.

 

 

Questo articolo fa parte dell'archivio di Ticino Notizie e potrebbe risultare obsoleto.

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