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Magenta, Rescaldina lancia la sua sfida. ‘Siamo romantici, come diceva Antonio Gramsci’

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La sinistra magentina che fu si ritrova all’Ideal, compreso Felice Sgarella (candidato alle comunali col Partito Comunista nel 1988). Simondo e Vulcano: ‘Puntiamo al ballottaggio’. Il candidato sindaco cita Antonio Gramsci e Carlo Marx.

 

MAGENTA – Clima lugubre ma solo perché mancavano le luci e il clima era quello da club per jazzisti di New York, ma del resto la Ca’ del Boia (o Ideal che dir si voglia) di viale Piemonte a Magenta è luogo per concerti serali, specie nella sezione palco.

Però questa sera, martedì di san Valentino, Giuseppe Rescaldina è riuscito a mettere insieme spezzoni diversi di sinistra radicale che, senza la sua figura carismatica e di leaderahip, molto probabilmente non sarebbe neppure riuscita ad eleggere un consiglio comunale.

Eccovi quindi il report delle dichiarazioni dei partecipanti all’attesa conferenza di lancio del progetto Assieme Ripartiamo, la lista che propone appunto la candidatura a sindaco di Rescaldina.

“Grazie per essere qui,  è un primo momento cui ne seguiranno altri per tutta Magenta. Parleranno Sara Mastronicola, Antonio Simondo, Manuel Vulcano ed io”

“Siamo qui nella casa del Popolo per presentare un percorso lungo, nato 2 anni fa in cantina popolare assieme a molte delle persone presenti stasera. Rifondazione ha abbandonato la maggioranza Invernizzi per dissensi sui temi soprattutto ambientali, tema per noi centrale e su cui non scendiamo a compromessi.  Non credo ci sia un’idea di come debba essere la città domani. Giuseppe Rescaldina è stato il collante del gruppo. Siamo un cantiere osservato da molti, ringrazio i compagni. Nel progetto metteremo le nostre migliori energie presenti sul territorio”, ha esordito Sara Mastronicola, segretario di Rifondazione Comunista.

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“Grazie a tutti per esserci”, ha proseguito Antonio Simondo di Sinistra Italiana, “in una casa che è stata quella della sinistra per molto tempo. E’ da anni che cerchiamo di mettere insieme la sinistra dopo la diaspora. Lavoriamo per creare partecipazione, ma siamo in un momento di forte entropia, tenendo il nostro sentimento di gente di sinistra.  La nostra è un’iniziativa aperta in controtendenza, perché c’è abitudine demoniaca alla frammentazione. Ringrazio Giuseppe per la sua spinta e il suo entusiasmo, che avrà sicuramente un effetto positivo. Noi lavoriamo per andare al ballottaggio, lo dico chiaramente. Ma non mi sentirete mai parlare male del sindaco Marco Invernizzi, perché fare il sindaco è difficile. Però quella uscente è stata l’Amministrazione degli annunci”.

Successivamente è toccato a Manuel Vulcano, consigliere comunale uscente. “Sono emozionato perché arrivo dopo 5 anni, passando dalla maggioranza all’opposizione. Ma credo che il nostro bilancio sia positivo: abbiamo rotto per motivi diversi, tra cui quello ecologista. Uscire dalle maggioranze è sempre un sacrificio, ma oggi arrivo col sorriso perché finalmente vedo riunita la sinistra, ma va anche oltre coinvolgendo forze attive di Magenta. Sarà un lavoro che prosegue su punti fermi e solidi. L’obiettivo è il ballottaggio, ma poi vincere. Servono maggiore democratizzazione, uno sviluppo ecosostenibile e il rilancio di spazi sociali per giovani e anziani, costruendo il progetto insieme. E la sfida oggi è possibile grazie alla presenza di Giuseppe Rescaldina”.

“Ci presentiamo a san Valentino perché, come diceva Gramsci, se non sei romantico non sei rivoluzionario. Abbiamo lavorato insieme e prodotto questo progetto”, ha esordito il candidato sindaco Rescaldina, con le sue ben note capacità dialettiche e comunicative. Il simbolo è giallo e nero perché sono i colori della città. Sento troppi interventi tristi negli incontri, invece la politica dev’essere anche piacere. Assieme dà idea di apertura. Serve una città più allegra, una cosa che va recuperata: quando vinse Invernizzi c’era tantissima gente oltre al Pd, oggi invece è rimasto solo il Pd. Che, passatemi la battuta, si stanno mangiando anche al loro interno. Ricerchiamo i momenti di una comunità. Il primo ingranaggio è la comunicazione, perché la gente non ascolta più. Quando vinceremo noi, sindaco e assessori si metteranno come Linus su un banchetto in piazza e ascolteranno le persone. Poi viene la cultura: io sono stato contrario alle serate filosofiche, non perché sono contro la filosofia, ma perché non si possono pagare 4mila euro a serata per un filosofo. E’ amorale pagare certe cifre. Io penso a una cultura a chilometro zero: abbiamo più di 100 associazioni. Dobbiamo poi pensare al lavoro: a Magenta abbiamo un centro per l’Impiego, gestito non dal Comune, ma del quale non sappiamo nulla. Non sappiamo i bisogni. Amazon e i suoi 700 posti? Come Berlusconi nel 1994 o Del Gobbo coi 200 della Lindt. Abbiamo piccole realtà di cui l’Amministrazione può essere regista per far incrociare domanda e offerta. Dobbiamo anche riuscire a sviluppare meglio il turismo, a partire dal Parco del Ticino, un turismo consapevole ed ecologico. Poi dobbiamo pensare alle scuole e alla loro messa in sicurezza, come dobbiamo riflettere sulla sanità, dopo che l’Azienda Ospedaliera sta tagliando per ragioni economiche. Poi naturalmente il capitolo ambiente. Noi non siamo per il consumo zero, siamo per il consumo intelligente. Si fanno case solo se servono. Pensiamo anche alla sicurezza, che non è solo un tema di destra, ma significa anche star bene. Quindi non solo repressione, ma anche prevenzione. 15 anni fa feci un corso per i vigili di quartiere, a Magenta. Qualcuno di voi sa che fine hanno fatto? E poi abbiamo l’accoglienza, coi profughi alla Vincenziana e alla Calderara. E’ delirante mettere delle donne alla Calderara, scelta del tutto infelice”.

Rescaldina, insomma, lancia il suo guanto di sfida. Vedremo quale sarà la potenza di fuoco espressa dalla sfida..

F.P.

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