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Magenta, Razzano ‘ad alzo zero’ sul palazzetto: ‘Giunta.. nel pallone’

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MAGENTA – E’ stato il primo politico, sui social, ad annunciare che il palazzetto dello sport di Magenta sarebbe stato chiuso per lavori di manutenzione straordinaria. Ed ora, a due giorni dalla conferenza stampa in cui il sindaco Calati e l’assessore Luca Aloi lo hanno confermato (si chiude per almeno 1 anno), il consigliere comunale del Pd e dirigente metropolitano Dem Paolo Razzano spara ad alzo zero contro l’Amministrazione.

“La mia prima reazione alla notizia della chiusura annunciata? In conferenza sindaco ed assessori mi parevano gli scolaretti che si sono dimenticati gli esami e non erano pronti”, attacca Razzano.

“Era evidente che l’operazione di chiusura del palazzetto è fatta per mettere una pezza a un problema che si trascina da anni. Noi del Pd ne parliamo dal 2018, ossia l’anno in cui  scadeva la convenzione con Cief. Ad essere sincero, ai tempi dell’Amministrazione Invernizzi avevamo pensato di  rinnovarla già nel 2017, facendo un accordo per i lavori da fare: avremmo concertato un futuro. Ma non potevamo rinnovare un accordo che scadeva l’anno successivo. E inoltre è del tutto evidente che un Comune non può più gestire, al giorno d’oggi, degli impianti sportivi; a Magenta, da anni, esiste un modello di comprovata efficacia della gestione impiantistica (per piscina, stadio, campi da tennis); basti pensare che lo stesso  Cief ha già fatto investimenti importanti sulla piscina”.

Razzano

Ma che cosa pensa Razzano, nel dettaglio, circa i lavori annunciati?

“Va premesso che come detto mercoledì in conferenza, anche da Luca Aloi, il palazzetto non sta crollando: la chiusura si poteva evitare facendo i lavori prima, le relazioni parlano interventi necessari sui tiranti e di adeguamento degli impianti e delle norme antincendio.  Il palazzetto non sarà abbattuto: si poteva fare in modo diverso, anche nei confronti del Cief e delle sue esigenze gestionali”.

E quanto ai tempi ed al futuro? “Un anno sembra tanto? Certo che sì: adesso servirà un passaggio in Consiglio per mettere a bilancio la cifra necessaria e definire la progettazione. Quando, lo ribadisco, il Pd ha sollevato il tema in Consiglio nel 2018. Poi servirà la gara per i lavori e collaudare necessariamente entro il 2021. Ma nei corridoi pare si dica altro: stiamo chiudendo una struttura che ha 400 iscritti e che garantisce  10 posti di lavoro. Ma se tu oggi chiudi per 1 anno, il Cief imposterà l’attività in altro modo. Inoltre vorrei sapere se la giunta ha pensato a un altro particolare: dove andranno i 400 abbonati del palazzetto, nel frattempo? La competizione nel settore è rilevante. E se alla fine ci si trovasse con una cattedrale deserta? E’ altamente improbabile che il Cief si ripresenti, a mio avviso. Quindi il nodo della gestione futura esiste, eccome”.

Ma l’assessore Aloi ha colpe specifiche?

“Mi spiace per Aloi dal punto di vista umano, è un giovane che si impegna e ha passione, ma è stato cieco e sordo alle nostre sollecitazioni per anni. Vorrei inoltre sapere se la maggioranza ha fatto i conti di utenze, manutenzione e pulizia che in futuro andranno comunque garantiti; C’è un nodo gestionale ordinario. Con le sole partite di basket e pallavolo il sistema non regge, servono fitness e corsi. Il sindaco ci mette una pezza ma non si rende conto, come già successo altre volte, che è su un’auto che rischia di schiantarsi”.

E infine, una coraggiosa (auto)critica..

“Francamente, ad essere sinceri, devo ammettere una cosa.
Ossia che io credo esista una forte responsabilità del Partito Democratico e dell’Amministrazione uscente: abbiamo perso contro una come Chiara Calati, che dietro il sorriso aveva ben poco. Che cosa sta facendo il Pd in vista delle elezioni comunali del 2022? Stiamo cercando di salvare il salvabile, dal palazzetto all’emergenza Covid.. Ma il quadro è davvero sconfortante..”

F.P.

Questo articolo fa parte dell'archivio di Ticino Notizie e potrebbe risultare obsoleto.

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