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Dall'archivio:

Magenta, preferenze e confronti per gli ex Assessori della Giunta Calati: Gelli è quello che paga il prezzo più caro. Il “caso” Cattaneo (FI)

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MAGENTA – In questi mesi di campagna elettorale, va ricordato, c’è stato un “accanimento politico” (mai personale) nei confronti del Sindaco uscente Chiara Calati.
In questo senz’altro il centrodestra e Luca Del Gobbo sono riusciti a silenziare il fatto che al governo della città in questi anni non che ci fossero gli extraterrestri, ma un’amministrazione, appunto, di centrodestra. Certo è stata evocata più volte la parola DISCONTINUITA’  ed è pertanto verosimile pensare che questa DISCONTINUITA’ si dovrà cogliere in primis nella scelta della squadra di Giunta in caso, RIBADIAMOLO ANCORA,  di una vittoria confermata al ballottaggio di Del Gobbo.

Va da sé che, fatalmente, per gli Assessori uscenti che hanno corso in queste elezioni, il giudizio delle urne rappresenta un elemento importante, in proiezione futura, ma anche e soprattutto come giudizio su questo lustro di Amministrazione. E allora andiamo a vedere come sono andate le cose per i componenti della Giunta Calati, in particolare in raffronto a come erano andate le cose nel 2017.

Partiamo dal Vice Sindaco e Assessore alla Sicurezza, Protezione Civile, Viabilità, Bilancio, e Pubblica Istruzione Simone Gelli. Il leader storico a livello locale del Carroccio (nonostante sia solo un classe ’77) cinque anni fa aveva fatto un autentico boom di preferenze: ben 359. Stavolta per Gelli il ridimensionamento è significativo. Il numero è sempre importante: 151 preferenze. Ma l’erosione di voti è cospicua. Indubbiamente Gelli, considerato l’uomo forte in Giunta, è quello che probabilmente paga il prezzo più caro del ‘disastro’ Calati.

Chi va decisamente in controtendenza in casa Lega è il giovane Luca Aloi. Aloi assessore ai Giovani, Sport e Farmacie passa dalle 138 preferenze di un lustro addietro alle attuali 213. Un bel passo in avanti. Senz’altro per Aloi ha pagato molto l’atteggiamento collaborativo, la vicinanza costante al mondo delle associazioni. Un approccio assertivo, diciamo così, che è riuscito a supplire anche ad alcune falle: vedi la situazione delle Farmacie comunali non proprio rosea – a Magenta diversamente che a Corbetta pare impossibile realizzare una farmacia h24 ….. – così come alcune situazioni, vedi Palazzetto dello Sport, che è lì finito ma pare manchi (come capita spesso in questo strano Paese) la classica certificazione…..

Simone Tisi, assessore esterno della Lega subentrato in corsa, non è pervenuto. Non era della partita cinque anni fa e stavolta si è fermato a 20 preferenze.

D’altronde Tisi, che nella vita fa l’avvocato, è prima di tutto un tecnico. Le deleghe affidategli in quest’ultimo scorcio di Amministrazione (Famiglia, Personale, CED, Digitalizzazione) non erano certo materie da cambiare la vita alla storia di una Giunta. E quindi anche il risultato è in linea con le premesse.

Passiamo poi agli Assessori che erano in quota a Forza Italia: Patrizia Morani e Laura Cattaneo.

La Morani, Assessore al Welfare a lungo silente in questo quinquennio di Giunta Calati, pur avendo perso parecchio – le preferenze nel 2017 erano ben 144 – conquista in ogni caso 67 voti personali a questo giro e la colloca in posizione di totale parità con Felice Sgarella, ex Commissario cittadino di FI che cinque anni fa aveva conquistato la bellezza di 214 consensi personali. 

Il caso politico è senz’altro quello di Laura Cattaneo, Assessore uscente ai Lavori Pubblici, Verde e Commercio.

La Cattaneo viste anche le deleghe ereditate da Alfredo Bellantonio, in questi anni è stata tra le figure probabilmente più attaccate sui social. Non certo sul piano personale,  perché la cortesia e la disponibilità non sono mai mancate, ma le deleghe erano di quelle a dir poco ‘spinose’. Anche la recente chiusura di via Garibaldi per l’ultimo lotto dei lavori non che le avesse portato in dote particolari simpatie. Epperò, il metodo Cattaneo alla fine ha funzionato. I cittadini hanno riconosciuto a Laura una predisposizione all’ascolto che nonostante le mancanze amministrative, è stata apprezzata. Le preferenze personali passano infatti dalle 86 del 2017 alle attuali 93. Complimenti.

Sempre in casa Forza Italia dimezza le preferenze pur rimanendo ai vertici del suo partito Fabrizio Ispano presidente uscente del Consiglio comunale. Cinque anni fa l’architetto azzurro aveva conquistato 255 preferenze, stavolta scende a 137. Una diminuzione brusca ma che si è in linea con il trend del partito. L’altra volta sopra al 15%, stavolta siamo all’8,65%.

 

 

F.V.

Questo articolo fa parte dell'archivio di Ticino Notizie e potrebbe risultare obsoleto.

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