MAGENTA E’ una reazione a caldo, istintiva ma decisa, quella che il Partito Democratico ha diffuso ieri dopo l’intervista di Ticino Notizie a Silvia Minardi, che di fatto chiude a possibili futuri accordi coi Dem (almeno per ora).
La pagina Facebook del Pd è lo strumento utilizzato per ribattere a Progetto Magenta.
“C’è chi cerca il dialogo e chi insegue le destre. Nel nostro agire abbiamo un’unica certezza: impegnarci per il bene della comunità.
Più dei tatticismi e dei personalismi, cose che hanno poco a che fare con il bene comune, preferiamo dedicarci a progetti e idee per la nostra Città”, attacca il Pd.
“Veti e divisioni a priori sul confronto tra le forze responsabili di Magenta, come quelli imposti oggi da Minardi con le sue parole, molto probabilmente avranno una ricaduta negativa: quella di mantenere alla guida della Città la stessa destra incapace che ci governa e che Progetto Magenta ha sempre affermato di voler mandare all’opposizione.
Oggi Progetto Magenta chiude la porta al dialogo col PD Magenta e ammicca alle forze di destra a trazione leghista e conservatrice.
Sono parole che lasciano stupiti, soprattutto per il lavoro condiviso in questi anni di battaglie in Consiglio Comunale, come dimostrano le nostre 60 interrogazioni e mozioni presentate dal 2017 ad oggi (e spesso sostenute anche da Progetto Magenta).
Noi, nonostante le voglie di personalismi che non ci appartengono, continueremo a cercare il confronto.
Come sempre, guardiamo a quel che ci unisce e non a quello che ci divide.
Progetto Magenta però su una cosa ha ragione: è venuto il momento di mettere da parte gli steccati politici e costruire una progettualità capace di far uscire la Città dal pantano in cui la giunta Calati l’ha fatta sprofondare. Il nostro impegno a tutto campo continua insieme alle cittadine e ai cittadini che vogliono una Magenta inclusiva, sostenibile e attenta ai bisogni di famiglie, lavoratori e imprese.
Le parole di Minardi lo confermano: l’unica alternativa coerente all’immobilismo del centrodestra è il PD Magenta.
Hashtag di battaglia, anche se nei corridoi della politica filtra la notizia che molti NON si aspettavano questa sortita.